La società informa la società
L’incubo rifiuti problema ricorrente e, specialmente in Italia, continua ad essere un grattacapo che non trova soluzione. Da molti ani a questa parte sono numerosi gli studi condotti su quelli che sono gli effetti devastanti di questa piaga e i risultati sono tutt’altro che rassicuranti Roghi e cumuli di rifiuti sono all’ordine del giorno, per non parlare poi dell’impatto che essi hanno sull’ambiente e la salute. Le azioni fondamentali di prevenzione e il fulcro di ogni politica tesa a contenere i rischi connessi ai rifiuti risiedono nella loro riduzione, differenziazione, riutilizzazione e nella razionalizzazione delle modalità di smaltimento, secondo quanto indicato nel preambolo dell’ultima direttiva europea in materia (2006/12/UE). Eppure se consideriamo alcuni territori come quello del casertano la situazione drammatica. L’istituto superiore della Sanità ha avviato il primo studio partendo da Giugliano. Le conclusioni sembrano essere disastrose: 220 ettari di veleni senza possibilità di bonifica. L’inquinamento senza rimedio. Ma la falda acquifera risulta contaminata da sostanze cancerogene volatili anche nei 2mila ettari circostanti. Quali sono le conseguenze? Basti guardare il telegiornale e ascoltare quello che sta accadendo ad Acerra, anche detta la terra dei fuochi, in cui si parla di un vero e proprio avvelenamento di massa. Moltissimi, infatti, sono stati i morti a causa dei rifiuti e altrettanti i raduni e le fiaccolare per ricordare le vittime e per smuovere la situazione. Alzheimer e tumore sono solo due delle tante malattie alle quali le popolazioni, che presentano il problema rifiuti, sono esposte mentre migliaia sono i bambini che ogni anno nascono con malformazioni. Questo non pi il tempo di valutare e di riflettere poichè la popolazione ha un’esigenza ed immediata. Questo il momento di agire concretamente.

Alessia Rivieccio

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 2 ottobre 2013