Cadono ancora macerie dal consiglio comunale di lunedì, dove sull’elezione del nuovo presidente dell’assise (Gaetano Frulio) c’è stata una formale disgregazione della vecchia maggioranza di governo, con la nascita di un nuovo ordine di forze all’interno del parlamentino di Palazzo Baronale. Dopo che la generazione dei sommesiani (alla quale appartengono Donadio, Di Donna e Frulio) ha battuto quella dei neo renziani figli di Ascione e Formisano (e del Pd). C’è stato chi ha voluto infierire contro uno dei grandi perdenti di quella sera, il leader dei neo renziani a Palazzo Baronale, Massimo Meo.
Ad attaccarlo, dopo la votazione sulla presidenza, è stato l’ex presidente Filippo Colantonio che, ancora con il dente avvelenato per la bocciatura di 4 emendamenti su 5, per “una questione di metodo” da parte proprio del consigliere Pd, gli ha ricordato che “lo stesso principio non è valso quando si è trattato di votare la delibera sull’accordo con il Coni, dove è stata fatta una notifica in consiglio comunale, e dove, quindi, è stata utilizzata una tempistica troppo frettolosa”.
Al sindaco Malinconico (oggi dovrebbe cessare il ricovero a cui è stato sottoposto) il duro compito di ricucire una maggioranza frantumata.