Le voci

"Abbiamo votato ‘Sì’, ma siamo contro la costruzione dell’impianto", questa è la dichiarazione del consigliere comunale di maggioranza Gennaro Granato, dalle cui parole appare chiaro quanto sia incerta la posizione degli inquilini di Palazzo Baronale in merito allo spettro della costruzione dell’impianto di trattamento dei rifiuti secchi indifferenziati. La spiegazione di tale intricata affermazione la dà il presidente del consiglio comunale Michele Polese: "La verità è che da un punto di vista politico non potevamo votare con la minoranza; per questo motivo io ed
altri del gruppo PdL abbiamo posto all’approvazione della costruzione dell’impianto il vincolo della consultazione referendaria". Granato poi spiega che è personalmente contrario alla costruzione dell’impianto, in quanto cittadino della zona Leopardi, e che non voterà il Piano Urbanistico Comunale se all’interno non verranno prima inserite chiare limitazioni all’utilizzo di tale zona ai fini del trattamento dei rifiuti. "Io sono convinto che tra dieci anni saremo
ancora qui a parlare dell’approvazione del PUC", così Michele Farinaro, consigliere del Partito Democratico, che commenta amaramente la questione del piano. La chiave di volta, che fa del PUC un argomento così discusso, sta nel fatto che -continua Farinaro- "senza l’approvazione di tale piano strategico l’impianto andrebbe in deroga, e si potrebbe costruirlo nelle aree già predisposte ad accogliere agglomerati industriali, di cui fa parte la zona di Villa Inglese". Il quadro che va delineandosi mette in evidenza le convergenze, in merito a tale questione, di maggioranza e opposizione, entrambe contrarie alla decisione del Sindaco di firmare l’intesa in provincia e, quindi, di impegnarsi politicamente per smistare i rifiuti indifferenziati dei 19 Comuni dell’area vesuviana. "Il referendum proposto dalla maggioranza è una grossa bufala, perché il nostro regolamento non lo consente”, chiosa Massimo Meo, consigliere comunale in quota UDEUR. “Certamente –continua Meo- l’ordine del giorno votato dalla maggioranza è una sostanziale bocciatura della scelta del Sindaco. Ma questo non basta perché se davvero la maggioranza vuole scongiurare questo scellerato progetto deve chiedere immediatamente al Sindaco di revocare la firma da quell’accordo, così come abbiamo chiesto a chiare lettere noi dell’opposizione".
Carmine Apice
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 9 novembre 2011