Se ne parlava da alcuni giorni, gli ‘addetti ai lavori’, proprio perché non potevano farne a meno, lo riferivano con molta discrezione, con scetticismo, quasi con timore: Carlo Ancelotti stava per diventare il nuovo allenatore del Napoli! Sembrava una notizia così tanto per riempire i titoli dei giornali, però si sa, spesso vox populi… D’altra parte, più volte ADL ci ha meravigliato con i suoi “colpi” sensazionali, ci ha lasciati a bocca spalancata con i suoi ‘effetti speciali’, da navigato uomo di cinema, ma Ancelotti sulla panchina azzurra proprio non ci si poteva credere! Lo sappiamo, – s’è pensato – il presidente è un furbo di tre cotte, ha iniziato la sua consueta battaglia con Sarri, per indurlo ad accettare, nel più breve tempo possibile, il prolungamento del contratto… Altro che “sirene” inglesi, o “siberiane”, neanche a parlarne di “tempi supplementari” (come chiedeva il buon Maurizio) : si decidesse, velocemente, l’allenatore tosco-partenopeo, altrimenti c’era già bell’e pronto il suo sostituto! Era una boutade, una provocazione, un accenno ad una sceneggiata?

Nemmeno per sogno: Carlo Ancelotti è tornato in Italia, ha realmente accettato di allenare il Napoli, ha firmato, in tempi brevissimi, un contratto triennale con il vulcanico Aurelio! Sarri c’è rimasto assai male, dire che non se l’aspettava è dir poco… Sì, è vero, qualche segnale c’era stato… “Il tempo per Sarri è scaduto!” aveva tuonato nei giorni scorsi il presidente, e non era affatto un bluff! Maurizio Sarri è entrato nel cuore dei tifosi partenopei che, al di là dei meriti conquistati sul campo dal mister, l’hanno ‘sentito’ come uno di loro…

Solo con un sostituto del livello di un Conte, di un Ancelotti, di un Benitez (quest’ultimo, però, era una ‘minestra riscaldata!) o con la suggestione di un Inzaghi, scommessa intrigante, si poteva compensarli della perdita dell’allenatore che li aveva difesi a spada tratta in quel di Genova, che aveva condotto la squadra a (quasi) realizzare IL SOGNO CHE LORO AVEVANO NEL CUORE! Ed ecco, allora, Carlo Ancelotti! Che significa? Personalmente, non ho mai dato troppo peso all’allenatore, in campo ci vanno i calciatori, sono loro che devono avere una marcia in più, se vogliono ottenere grandi risultati. Ci vogliono i ‘campioni’ i “top”… Ma è anche vero che un trainer di grido, di acclarata bravura, che ha vinto dovunque abbia operato, è proprio il più adatto ad attirarli, i campioni! Un allenatore come Ancelotti, non s’imbarca in un’avventura al buio, non ci “mette la faccia”, se il progetto che lo vede impegnato non è SERIO, sotto tutti i profili! Ancelotti ha le carte in regola per continuare il processo di crescita del Napoli, iniziato con Mazzarri, proseguito con Benitez e ancor più con Sarri. Però, proprio ripensando ai predecessori di ‘Carletto’, m’è venuta un’improvvisa perplessità…



Mi sono ricordato di Penelope, e della sua celeberrima tela! Il Napoli di Mazzarri, di Benitez, di Sarri, è stato costruito ogni volta “ex novo”, e bisogna riconoscere che c’è andata di lusso! Ma non è detto che, a fare e a disfare – come faceva la virtuosa consorte di Ulisse con la tela – ci si guadagni sempre! Più di un calciatore dell’attuale Napoli sta pensando di cambiare aria… Sicuramente, verrebbero sostituiti da altri quantomeno di pari valore (e Ancelotti, da questo punto di vista, è una garanzia!)… Però, non è così che si costruiscono le grandi squadre! Queste hanno bisogno di “punti fermi”, di “certezze”, di “schemi consolidati”, di “uomini-spogliatoio” con personalità e attributi! Su queste basi, poi, s’innestano, gradatamente, nuovi giocatori, per sostituire quelli ormai ‘vecchi’, e per rendere la rosa sempre più competitiva… Non ha senso, e spero che ADL ne sia consapevole, distruggere l’edificio che s’è faticosamente costruito e ricominciare sempre daccapo: in questo modo, la tela non assumerà mai una sua forma ben definita!
Ernesto Pucciarelli