A Torre le antenne" spuntano come funghi"

Da una decina di anni si vedono spuntare sui tetti degli edifici più alti della nostra città decine di ripetitori per la telefonia mobile. Nel 2000, il Consiglio di Stato impose al Comune di Torre del Greco di sospendere l’entrata in vigore di un regolamento approvato a novembre dal consiglio comunale relativo al rilascio delle concessioni per le istallazioni di nuovi ripetitori nei pressi di centri abitati. Tale sentenza diede il via libera al pullulare di tale fenome- no, accentuato dal fatto che l’uso che si fa dei cellulari è ormai generalizzato e grazie al fatto che le società di telefonia pagano ingenti somme ai condomini per la concessione del tetto dei fabbricati. Nel 2008 l’Amministrazione Provinciale di Napoli (Assessorato all’Ambiente – Direzione Tutela e Monitoraggio delle Acque e dell’Aria), il CERICT (Polo Sicurezza Elettromagnetica) e l’Università degli Studi di Napoli Federico II (Dipartimento di Ingegneria Biomedica, Elettronica e delle Telecomunicazioni) hanno fatto uno studio per la valutazione dei livelli di campo elettromagnetico nel nostro comune, evidenziando come la densità degli impianti SRB in relazione all’estensione territoriale è elevata rispetto alla realtà regionale e nazionale (nel 2008 esistevano almeno 34 antenne che sicuramente saranno aumentate dopo 5 anni), confermando l’alto indice di criticità e la necessità di effettuare un’azione di monitoraggio.
Tale monitoraggio è stato effettuato prevalentemente presso le scuole del comune (al fine di avere un dato relativo ai livelli di esposizione dei bambini e degli adolescenti al campo elettromagnetico presente nell’ambiente), in quanto maggiormente sensibili a possibili danni da elettromagnetismo. In un solo caso il valore di attenzione (6 V/m in Italia come da legge quadro 36/01, valore pari al doppio di quello previsti in altre nazioni fuori dalla UE), è stato superato in prossimità della scuola materna “Bimbi Felici” in via Santa Maria la Bruna 84. Tali livelli di campo elettrico sono con tutta probabilità da attribuire ad un impianto RTV collocato nelle immediate vicinanze. Altra situazione comunque da segnalare è quella relativa ai rilievi nella Scuola Media Statale D. Morelli in via Cavallerizzi dove i livelli medi si campo si sono avvicinati a quelli di attenzione. Tale studio è stato riportato nel PUC del nostro Comune del maggio 2011, che dedica un capitolo all’inquinamento elettromagnetico, ma che non da alcuna prescrizione di sorta alla istallazione di tali ripetitori. Ma quali sono i possibili effetti sul nostro organismo? Sono stati cercati effetti dei campi sulla riproduzione cellulare e sulla possibilità di alterare il materiale genetico. Nessuno di questi studi ha evidenziato effetti di questo tipo per esposizioni comparabili con quelle consentite dalle norme attuali, per cui vi è consenso generale sul fatto che i campi a radiofrequenza non inducono mutazioni e non sono responsabili di iniziare processi tumorali. Si ritiene che campi intensi siano comunque in gradi di promuovere tumori, cioè di far evolvere più rapidamente verso forme tumorali cellule danneggiate da altri agenti. I campi a radiofrequenza causano inoltre molti altri effetti, anche se non è chiaro né su quanto questi effetti siano reali, in quanto compaiono solo in alcuni studi, né sui meccanismi che li producono.
Questi effetti comprendono variazioni nel trasporto di ioni calcio attraverso la membrana cellulare, variazioni nel tasso di crescita di colture cellulari, nella bioluminescenza di alcuni batteri, nella permeabilità della barriera ematoencefalica. Questi effetti sono in genere visti a potenze in grado di produrre riscaldamento (tipo quando si parla al cellulare), ma si osservano talvolta anche a potenze inferiori. Le persone deboli (anziani, malati) sono comunque più esposti di una persona robusta e sana. I bambini sono più esposti anche perché sono più piccoli, e quindi hanno dimensioni corporee più vicine alla lunghezza d’onda delle emissioni radio. Di conseguenza assorbono le onde radio 2-5 volte meglio di una persona adulta, in proporzione. Inoltre c’è da considerare il fatto che essendoci più fonti emittenti gli effetti si sommano per cui l’esposizione aumenta, come diceva Totò: è la somma che fa il totale. I cittadini dei comuni di Portici, Minori o Castellammare di Stabia in questi giorni stanno protestando contro la realizzazione di tali impianti. I cittadini di Torre del Greco cosa fanno?
Roberto Pedone

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 19 giugno 2013