Continua la lotta al cemento selvaggio a Torre?
L’abusivismo edilizio è un fenomeno che da ormai tantissimi anni investe il territorio campano ed è diventato endemico a Torre del Greco, dove si è costruito perfino all’interno del Parco del Vesuvio, incuranti dei vincoli ambientali e della famigerata “zona rossa”, cioè a maggior rischio in caso di eruzione. Tale noncuranza delle Leggi e della sicurezza (è di luglio la decisione della Regione di ampliare la “zona rossa” che passa da 18 a 24 Comuni, coabusi-edilizi-abbattimenti-

mpresi alcuni quartieri di Napoli) viene contrastata dalle forze dell’ordine che però, vista l’esiguità delle loro forze rispetto al numero di abusi che vengono costantemente realizzati, ad oggi non sono riuscite ad arginare questo fenomeno. Ci si sarebbe aspettati che le autorità incrementassero le risorse per contrastare l’abusivismo edilizio, ma ecco che arrivano i condoni delle innumerevoli irregolarità edilizie (se ne stimano circa 12.000 nella nostra città) e si assottigliano

le unità delle forze dell’ordine che, con i pochi mezzi a disposizione, si sforzano di svolgere comunque il proprio dovere. Infatti è recente la notizia della “rotazione”del personale di Polizia Municipale afferente al nucleo anti-abusivismo. Ricordiamo che a metà ottobre gli agenti con le loro indagini portarono all’arresto di Michele C., sorpreso a realizzare degli abusi durante le ore di servizio in Municipio (condannato poi con rito direttissimo a un anno e quattro mesi di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena). Mentre nel 2010 vi fu lo scandalo relativo ad alcuni Vigili Urbani, che intascavano regali e mazzette per “chiudere un occhio” sugli abusi edilizi realizzati in città. Il recente provvedimento di turnazione degli agenti antiabusivismo, pertanto, appare un’operazione inspiegabile che mina l’efficacia dei controlli, affidati ora a personale inesperto nel settore.

Roberto Pedone



Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 13 novembre 2013