Il pericolo di essere investiti è davvero molto elevato

Via Brancaccio, meglio nota come via Tironcelli, è una strada dove, come in tante altre strade cittadine, il rischio di essere investiti da automobilisti e motociclisti è molto elevato, a causa della mancanza dei marciapiedi. Infatti non si è provveduto a delimitare almeno con dei paletti lo spazio per il passaggio dei pedoni, se non nel primo tratto della strada, all’altezza della Chiesa di S. Antonio a Brancaccio. Il margine per camminare, oltre che da auto in sosta, è ulteriormente limitato da un’area recintata ed utilizzata da privati. L’art. 24 del codice della strada recita: il marciapiede è una pertinenza della strada e la stessa Suprema Corte ha rilevato di recente con la sentenza 16670 del 21.7.2006 che “dalla proprietà pubblica del Comune sulle strade (e sulle relative pertinenze, come i marciapiedi) discende non solo l’obbligo dell’ente alla manutenzione, ma anche quello della custodia, con conseguente operatività, nei confronti dell’ente stesso, della presunzione di responsabilità ai sensi dell’art. 2051 cod. civ.”. In relazione all’affermazione di questa responsabilità, che pure è volta a proteggere l’interesse comune alla regolare e sicura gestione dei marciapiedi quali manufatti di interesse collettivo, c’è da dire che il marci a piede è sì pertinenza della strada, ma ciò non significa che la sua finalità primaria ed essenziale, di garanzia della incolumità del pedone, debba soccombere di fronte a concorrenti esigenze di snellimento e miglioramento della rete viaria o di parcheggio delle automobili. Come l’ente proprietario deve intervenire a seguito di eventi dannosi a titolo di responsabilità civile, così deve curare l’assetto della strada e delle sue pertinenze in modo da prevenire il più possibile pericoli ed eventi pregiudizievoli.
Roberto Pedone

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 22 maggio 2013