SALUTE E SAPERE

L’artrosi, anche detta osteoartrosi, è una seria patologia degenerativa, cronica e progressiva, caratterizzata da alterazioni a carico delle articolazioni, che coinvolgono la cartilagine, l’osso subcondrale e la capsula articolare. La sintomatologia è caratterizzata sostanzialmente da dolore, limitazione funzionale e rigidità delle articolazioni. Quando la degenerazione delle articolazioni è evoluta i sintomi si acuiscono, provocando sofferenza ininterrotta e limitazione funzionale, più o meno invalidante a seconda delle sedi articolari coinvolte, e condizionando lo svolgimento delle comuni attività quotidiane. La concomitanza dei sintomi sopradescritti pone immediatamente il sospetto di artrosi, ma solo una accurata visita medica con il proprio ortopedico di fiducia e l’esecuzione mirata di indagini radiografiche, consentono di porre una diagnosi di certezza.
L’obesità rappresenta il principale tra i fattori di rischio su cui si può intervenire al fine di prevenire e/o limitare la progressione della malattia. L’aumento del carico nei soggetti obesi è responsabile di un aumentato stress biomeccanico articolare a causa dell’elevato peso del corpo, che favorisce la degenerazione cartilaginea. Recenti studi hanno inoltre dimostrato come l’obesità agisca sull’artrosi anche attraverso un meccanismo di tipo infiammatorio. Infatti negli obesi è presente un moderato stato infiammatorio sistemico e la sua interazione con i fattori meccanici promuove la progressiva degradazione della cartilagine, non solo delle articolazioni sottoposte al carico (anche e ginocchia), ma anche di quelle che non lo sono sottoposte, come possono essere quelle delle mani.
Il tessuto adiposo è infatti in grado di produrre una serie di sostanze infiammatorie come le citochine ), la…(IL-1, IL-6, TNF leptina e l’adiponectina con forte effetto sui processi biologici della cartilagine.
 Prima delle terapie a cui può sottoporsi un paziente affetto da artrosi, va ricordata l’importanza della prevenzione, che deve volgere l’attenzione a ridurre e d eliminare i fattori di rischio e/o di aggravamento onde ritardare od arrestare l’evoluzione della malattia. E’ stato dimostrato come una riduzione di peso di 5 kg diminuisce il rischio di artrosi di circa il 50% e più i n generale che la perdita di peso porta ad un miglioramento della sintomatologia dolorosa e della funzione delle articolazioni, specialmente se combinato con l’esercizio fisico. Quando l’artrosi è instaurata, oltre alla riduzione del peso, la terapia specifica è in relazione allo stadio raggiunto dalla patologia. I casi più lievi possono trarre giovamento da fisiochinesiterapia e assunzione di farmaci antinfiammatori e analgesici; in casi selezionati, il trattamento con infiltrazioni intrarticolari di sostanze atte a stimolare e migliorare il metabolismo cartilagineo, possono permettere un miglioramento dei sintomi. Nei casi più gravi, quando la malattia è evoluta e l’inabilità e il dolore sono irreversibili, la soluzione chirurgica con il posizionamento di una protesi articolare, può offrire grandi vantaggi e migliorare consistentemente la qualità di vita. In Italia l’obesità, così come l’artrosi, è in aumento. I dati epidemiologici messi a disposizione dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da database di altre Organizzazioni Europee mettono in evidenza che la prevalenza dell’obesità è passata, nel nostro Paese, dal 10% nel periodo 2001-2005 al 10-15% nel periodo 2006-2010.
 Pertanto, questo dato mette in evidenza il ruolo dell’educazione alimentare e dell’ esercizio fisico quali componenti di un sano e corretto stile di vita atto a prevenire l’artrosi.
Dott. Gaetano Scognamiglio Specialista in Ortopedia e Traumatologia
dott.gaetanoscognamiglio@hotmail.com

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 19 giugno 2013