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Crac Deiulemar. Domani si decide al tribunale di Torre Annunziata dove si svolgerà il processo contro la Bank of Malta in cui sono depositati 363 milioni di euro riconducibili agli ex soci Deiulemar. La curatela fallimentare della società di fatto (il reticolo di scatole costituite dai soci fondatori per depauperare negli anni il patrimonio della Deiulemar) ha chiesto al Tribunale di Torre Annunziata di citare in giudizio la Bank of Malta chiedendo il sequestro del denaro (richiesta rispedita al mittente da parte dei funzionari della banca maltese). Domani sapremo di chi è la giurisdizione di pertinenza. Nelle casse di Bank of Valletta, la banca posseduta al 25% dal governo maltese, ci sarebbero tre Trust (Giano, Gilda, Capital) per un controvalore di 363 milioni di euro riconducibili ai soci della compagnia di navigazione che faceva sede a Torre del Greco. Questi soldi, però, rischiano di scomparire, come spiegato, tempo fa, al Sole 24 Ore dall’avvocato Monica Cirillo che assiste per Adusbef molti degli obbligazionisti truffati.

“Nel 2013 in quei Trust c’erano oltre 600 milioni, a fine 2104 erano scesi a 363 milioni. Presumo siano stati spostati proprio nel pieno dell’inchiesta. Capitali distratti e finiti non solo a Malta – sempre secondo l’avvocato Cirillo – ma anche in Svizzera, a Madeira e nelle isole Vergini. E senza il recupero delle somme spostate all’estero dalle tre famiglie socie della Deiulemar non sarà possibile ristorare gli oltre 700 milioni di somme in certificati al portatore che i cittadini Torresi e di Marina di Procida avevano sottoscritto a favore della compagnia depredata”. Ma in breve ricostruiamo la storia, così come è venuta fuori dagli atti giudiziari, cercando di far luce sull’architettura societaria costruita dalle tre famiglie di armatori torresi. Dal 2004 la Deiulemar compagnia di navigazione comincia l’opera di svuotamento e l’inizio della truffa alle spalle di ignari investitori (ma forse anche prima) con la cessione delle navi alla neonata Deiulemar Shipping. La Deiulemar shipping era controllata al 100% dalla lussemburghese Poseidon International sa , a sua volta la Poseidon International sa era controllata da altre tre società lussemburghesi: Sbf sa, Azzurro e Azzurra sa e Hamburg International sa. Dietro queste tre società c’erano le tre famiglie di armatori. La Sbf sa, infatti, è controllata al 100% da una società di Madeira la Prothinny Financieira lda a sua volta controllata da un trust che si chiama Bigei controllata a sua volta dalla Bsi trust corporation di Malta che a sua volta è appendice della Bsi sa di Lugano. Dietro questo trust ci sarebbero Pasquale e Micaela Della Gatta. Per questo trust come per quasi tutti gli altri ci sono contenziosi in corso che presumibilmente arriveranno fino alla cassazione. Domani, però, sapremo di chi è la giurisdizione di pertinenza dove dovrà svolgersi il processo contro la Bank of Valletta. Un’altra speranza per gli oltre 13mila obbligazionisti della Deiulemar compagnia di navigazione travolti dal fallimento da 800milioni di euro dell’ex colosso armatoriale con sede a Torre del Greco.