Ormai le “figuracce” del Napoli in questo disastroso campionato che, per fortuna, volge al termine, non fanno più notizia: ieri pomeriggio, al “Maradona”, anche il Bologna, squadra rivelazione dell’annata calcistica, ha imperversato, conquistando la posta in palio con estrema facilità . Pronti via e, in poco più di dieci minuti, la partita è bella e finita: due reti facili facili dei felsinei, e il Napoli s’è arreso, mostrando un’ inadeguatezza difensiva assurda in una compagine che milita nella massima serie, un “non gioco” vergognoso a centrocampo e in attacco, inspiegabili considerando che, addirittura, questa “squadra inguardabile” si fregia ancora del titolo di Campione d’Italia, meritatamente conquistato appena l’anno scorso!
Dalle stelle alle stalle… Com’è possibile spiegare questa metamorfosi, che non ha precedenti nella storia dello sport? Che fosse difficile, per la compagine di Aurelio De Laurentiis, ripetere la stagione trionfale che ha condotto alla conquista del terzo scudetto era da mettersi in conto, ma che si potesse cadere così in basso nessuno poteva prevederlo. Non c’è nulla da salvare, in questo Napoli, che è in grado solo di attuare uno sterile, inutile, possesso-palla, che non produce alcun risultato concreto. Non si riesce a costruire azioni pericolose, che conducano a tiri in porta e a possibili reti. Osimhen – un esempio per tutti – non tocca più di tre o quattro palloni a partita, chiuso nella morsa implacabile dei centrali difensivi avversari.
Eppure – ma non sarà un gioco da ragazzi! – qualcosa di questo Napoli va, per forza di cose, recuperato: è impensabile una soluzione drastica, un “repulisti generale”, attuato vendendo tutti i giocatori e costruendo ex novo un’altra rosa! Molti, però, andranno via, e sicuramente non si troveranno dietro l’angolo i sostituti in grado di ridare forza e dignità al Napoli che verrà . Non vorremmo essere nei panni di ADL, ma il presidente ha risorse e capacità per venir fuori da questa profonda crisi. Agisca con oculatezza e determinazione, cominciando dalla scelta del nuovo allenatore e di un gruppo dirigenziale capace di supportarlo nel suo oneroso e difficile compito.
Ernesto Pucciarelli