Napoli – Non potevo restare in silenzio… A volte succede… Invece di restartene chiuso nel tuo dispiacere, senti il bisogno di ‘urlare’, di gridare al Mondo intero che sei addolorato, è come t’avessero tolto, brutalmente, una parte di te… Luciano De Crescenzo non era un mio parente, non l’ho mai nemmeno conosciuto… Eppure. c’era qualcosa in lui di ‘speciale’, che me lo faceva avvertire ‘vicino’, più d’un amico…

Non voglio scrivere il suo necrologio, sono sicuro che anche lui non ne sarebbe contento… I necrologi si scrivono per i defunti, ma Luciano non fa parte di quella categoria… Non può, infatti, ‘morire sul serio’ uno con il suo sorriso, con la sua fine ironia, con la sua capacità, rarissima, di cogliere con sagacia tutte le sfumature, grandi e piccole, di questa nostra esistenza…

Non può morire un ‘signore’ come lui… Non è retorica, credetemi: Luciano è Napoli, è i suoi colori, la sua musica, la sua eccezionale ‘humanitas’! E Napoli non morirà mai, proprio come questo suo figlio, la cui anima continuerà a palpitare in quel Paradiso che, da ieri, s’è arricchito della sua presenza… Noi, invece, quaggiù, ci sentiamo più pochi, più tristi, più soli, abbandonati… Ciao, ingegnere, professore, filosofo, attore, geniale interprete della più genuina e spontanea “NAPOLETANITA’!
Ernesto Pucciarelli