Vi è mai capitato di pensare “da domani mi metto a dieta ma intanto oggi mangio tutto ciò che voglio”?
È, ahimè, una condizione abbastanza comune quella di ricorrere ad una abbuffata “consolatoria” prima di iniziare un percorso nutrizionale equilibrato.

Che meccanismo c’è dietro questo atteggiamento compulsivo?
Alla base della perdita volontaria di controllo c’è l’errata percezione della dieta come punizione, come costrizione e non come occasione per imparare a mangiare meglio e adottare così uno stile di vita più sano. Involontariamente, si innesca il desiderio di tutto ciò che a breve verrà proibito; desiderio associato, in molti casi, ad una sensazione di frustrazione e fallimento per non aver saputo resistere alla tentazione. Nulla di più sbagliato!

Come si può evitare tutto questo?
Affidatevi ad un esperto del settore che possa suggerirvi la strada migliore da percorrere. Diete sbilanciate o eccessivamente drastiche seguite senza l’aiuto di un professionista andranno soltanto ad alimentare questo comportamento perché vissute come privazione del cibo. La fame nervosa, la ricerca spasmodica di “cibo spazzatura” è una reazione psicologica alla privazione, ben lontana dalla fisiologica necessità di mangiare. Durante un percorso nutrizionale è, sicuramente, importante capire quali alimenti possono aiutarci e quali alimenti limitare (tenendo presente le esigenze individuali di ciascuno) ma non esiste in assoluto un alimento proibito e un alimento concesso. Tutto rientra in un equilibrio da ricercare dentro e fuori dal

piatto per imparare a gestire l’alimentazione con autocontrollo.
Dottoressa Elisabetta Casciello Biologa Nutrizionista
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