Torre del Greco – Come cittadino, uomo di scuola, intellettuale da sempre impegnato nel mondo del civile, sociale e della cultura per le giovani generazioni, ho ritenuto doveroso rappresentare al prof. Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, la grave e annosa questione relativa ai fitti passivi delle sedi scolastiche a Torre del Greco.
Consapevole delle competenze che nel nostro caso sono del Comune e della Città Metropolitana, ma conoscendo la sensibilità del ministro, il quale recentemente ha affermato che “il tema della sicurezza nelle scuole è fondamentale, è la misura della nostra civiltà. Parlare di edilizia scolastica significa parlare di benessere del personale, delle studentesse e degli studenti, ma anche di luoghi dell’apprendimento, che dobbiamo ripensare”, ho molto confidato in un suo riscontro, affinché fossero assunti atti concreti, al fine di avviare una seria programmazione finalizzata alla costruzione di nuovi plessi e mettere fine agli onerosi fitti che perdurano da oltre 60 anni.
La città necessita di nuovi edifici, con appositi laboratori per lo svolgimento degli specifici indirizzi di studio, preminenti negli istituti torresi, afferenti ai Servizi dell’Enogastronomia, Ospitalità Alberghiera, Costruzione, Ambiente, Territorio, Turistico, Produzioni Industriali, Moda e Nautico. Una esigenza prioritaria per una più competitiva formazione professionale dei nostri studenti, ma anche per un rilancio economico del territorio. Ho segnalato ai vertici del dicastero che nel patrimonio immobiliare del Comune di Torre del Greco risultano vaste aree di terreni e importanti immobili abbandonati da riqualificare. Ed ancora che sul territorio sono presenti notevoli strutture non utilizzate di proprietà del Comune di Napoli e della Regione Campania, da valorizzare e destinare alla realizzazione di moderni e funzionali plessi. Ed invece, a tutt’oggi nessun cenno da Viale Trastevere e con l’approssimarsi della nuova stagione scolastica, sono certo che tutto rimarrà immutato.
Torre del Greco, con oltre 80mila abitanti, all’interno della “zona rossa”, ad elevato rischio vulcanico e sismico, resterà tra le città italiane con il più alto e lungo fitto passivo delle sedi scolastiche di ogni ordine e grado. Una condizione vergognosa, non più sopportabile. Ha origine nel lontano 1960 e produce, anno dopo anno, uno spreco altissimo di danaro pubblico che raggiunge cifre astronomiche. Un danno nei confronti della collettività amministrata, soprattutto sui giovani. Le sedi in locazione, tra cui un palazzone di cinque piani degli anni sessanta e perfino un immobile risalente al 1946, in origine destinate ad abitazioni civili, laboratorio di falegnameria e ospedale, di proprietà di politici, imprenditori, Curia di Napoli e ASL, sono: Scuola primaria “Falcone – Scauda” Via del Santuario; Ist. Economico, Tecnologico, Alberghiero “Pantaleo” Via De Gasperi; Ist. Professionale Servizi Commerciali e Turistici “Degni” Via Calastro; Ist. Professionale Servizi Commerciali e Turistici “Degni” Via Cavallo; Ist. Nautico “Colombo” Corso V. Emanuele.
Antonio Borriello
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