“Non ci sono più le mezze stagioni…” Quante volte l’abbiamo sentito dire? E’ sicuramente una delle espressioni più abusate, che ormai si ripetono tanto per dire qualcosa, senza più nemmeno pensarci, un po’ come quando sosteniamo, stancamente, che i politici sono tutti corrotti o che le trasmissioni delle televisioni vanno sempre più scadendo dal punto di vista culturale…

Però, che le mezze stagioni siano scomparse, è proprio vero! Passiamo direttamente dal costume da bagno al cappotto, e viceversa; ormai ci siamo abituati al Natale in maniche di camicia, con il solleone, e alla Pasqua con la neve e i termosifoni a pieno regime. Chi se le ricorda più quelle belle primavere “frizzantine”, né calde né fredde, che ci preparavano gradatamente all’esplosione fragorosa, per colori e profumi, dell’estate? E quei tenui autunni, durante i quali, la sera, sentivamo appena appena il bisogno di mettere un leggero maglione per ripararci dai primi, lievi, rigori che preannunciavano l’avvento del ben più crudo inverno? Tutto questo, purtroppo, non c’è più… Anche il tempo sembra impazzito, ha cambiato le sue regole. Fino a non molti anni fa, al contadino, per esempio, bastava scrutare l’orizzonte, osservare il colore del cielo, il movimento delle nuvole, lo spirare dei venti, la direzione che prendeva il fumo che usciva da un comignolo, il volo degli uccelli (se cominciavano a ‘girare in tondo’, la pioggia era imminente!), per ricavare le sue ‘previsioni del tempo’, e raramente si sbagliava.

Oggi, nonostante la moderna meteorologia, (la scienza che utilizza modelli matematici, statistici, con l’ausilio di satelliti e di sofisticati strumenti tecnologici) le previsioni difficilmente “ci azzeccano”! Provate a fare un confronto tra le diverse televisioni che, a tutte le ore del giorno, ci propinano previsioni sul tempo, con grande ‘serietà’ e dovizia di informazioni… C’è veramente da andare al manicomio! Non sappiamo se seguire le indicazioni di “Televattelapesca”, che ci invita a recarci tranquillamente al mare, dove saremo accompagnati da un sole che “spacca le pietre”, oppure quelle di “Canale 1861”, che ci consiglia, invece, di non uscire di casa perché sta per venire giù dal cielo una serie interminabile di “bombe d’acqua”!
Anche i telefonini (e che cosa non fanno, quei diabolici aggeggi? Mi è giunta notizia che, fra non molto, ci prepareranno anche il caffè!) forniscono indicazioni sul “tempo che fa”, minuto per minuto, e per la verità queste risultano abbastanza attendibili… Pure i “social” hanno a cuore la nostra salute: ci dicono se è il caso o meno di munirci dell’ombrello, qualora decidessimo di abbandonare le confortevoli pareti domestiche. Bene, mi sembra evidente che sul “tema” previsioni del tempo, vi sia una discreta confusione… E ci stiamo solo riferendo a quelle che riguardano il breve termine… Se, invece, ci azzardiamo a prendere in esame pronostici relativi a periodi più ampi, apriti Cielo, è proprio il caso di dire! Più avanti, proverò a formulare un’ipotesi su quello che sta accadendo (ho una mia teoria, non fondata su basi scientifiche, ma credo che non sia proprio “campata in aria”!): adesso, voglio soffermarmi sugli evidenti mutamenti che stanno caratterizzando gli ultimi anni, anche alla nostra latitudine…



Una volta, esisteva il cosiddetto “clima mediterraneo”, mite, piacevole, senza ‘sconvolgimenti’ ed eccessi… I tifoni? I tornado? I cicloni, le alluvioni? Tutti fenomeni che non ci riguardavano da vicino, (a parte le sporadiche, ma perniciose, ‘invasioni acquatiche’) ed interessavano zone climatiche molto lontane e diverse rispetto alla nostra. Oggi non è più così… No, niente più “località privilegiate”, tradizionalmente ‘a rischio’ ( le isole caraibiche e gli oceani in genere, i deserti, i tropici, eccetera): le perturbazioni estreme non risparmiano più niente e nessuno, nemmeno l’orticello di Gelsomina, la mia garbata vicina di casa!
Tutto cambia, ed è normale che sia così anche per il clima… Suscitano meraviglia, però, l’entità e la frequenza degli eventi, non di rado catastrofici, che si registrano. Che cosa sta succedendo? Non è facile rispondere al quesito, anche perché gli “esperti” ci forniscono spiegazioni estremamente contrastanti. Su di un punto, però, tutti d’accordo: il problema ha una dimensione “planetaria”! Le divergenze riguardano le cause che hanno determinato il ‘clima impazzito’ e le conseguenze che ne scaturiranno. Per alcuni, la responsabilità delle variazioni atmosferiche è da attribuire al progressivo spostamento dell’asse terrestre, o alle accresciute dimensioni del ‘buco’ dell’ozono. Ci avviamo, perciò, verso un’altra ‘glaciazione’ e lo scioglimento dei ghiacciai provocherà un innalzamento del livello del mare, con le conseguenze che sono facilmente immaginabili (aiuto! glu glu glu!). Per altri, invece, ci attende ‘l’effetto serra’, vale a dire l’aumento della temperatura (che qualcuno inventi, per favore, i “condizionatori portatili”!) e la progressiva desertificazione della Terra, per cui non esisteranno più, sul nostro pianeta, le condizioni perché la vita prosegua. Insomma, gli scenari che si prospettano per il nostro futuro sono veramente drammatici, apocalittici…
Secondo il mio modestissimo parere, hanno ragione un po’ tutti… E’ risaputo che, prima o poi, ci dovrà essere la FINE DEL MONDO… Io, però, quest’evento, annunciato da tutte le religioni, non me l’immagino ‘traumatico’ e ‘violento’… Credo, invece, che la pronosticata estinzione della vita sul nostro pianeta, per tutto un insieme di ‘concause’, sarà graduale: l’inquinamento atmosferico e ambientale ci porteranno, ineluttabilmente, alla “fine della corsa”!
Ernesto Pucciarelli