Italia – Qualcuno lo ha definito, insieme a Modugno, il più grande innovatore della musica leggera italiana del ‘900: parliamo di Lucio Battisti.

Oggi sono esattamente 20 anni che l’incommensurabile cantautore di Poggio Bustone ci ha lasciati.

Nove settembre 1998. L’Italia diceva addio a uno dei suoi cantautori più amati e schivi, Lucio Battisti. In dialisi, ucciso da un cancro al fegato, l’artista è morto a soli 55 anni nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Paolo di Milano.



Con 25 milioni di dischi venduti, Battisti ha per sempre segnato la storia della musica leggera. Nato nel 1943 a Poggio Bustone, in provincia di Rieti, Battisti ha impresso una svolta decisiva al pop-rock italiano: da un punto di vista strettamente musicale, infatti, ha personalizzato e innovato in ogni senso la forma della canzone tradizionale e melodica. Grazie ai testi scritti da Mogol, ha rilanciato temi ritenuti esauriti o difficilmente rinnovabili, quali il coinvolgimento sentimentale e i piccoli avvenimenti della vita quotidiana e ha saputo esplorare anche argomenti del tutto nuovi e inusuali, a volte controversi, spingendosi fino al limite della sperimentazione pura nel successivo periodo di collaborazione con Pasquale Panella con cui scriverà dischi fino al 1994, quando già il suo isolamento dai media era diventato pressoché totale.