Appello del comandante al Capo dello Stato

I pirati somali hanno rilanciato l’ultimatum alla Fratelli D’Amato, la società di Torre Del Greco armatrice della Savina Caylyn, petroliera bloccata dallo scorso 8 febbraio con a bordo un equipaggio composto da 17 indiani e cinque italiani (oltre al comandante,  il 47enne comandante, Giuseppe Lubrano Lavandera , ci sono altri campani Crescenzo Guardascione, 41 anni, terzo ufficiale, Gianmaria Cesaro, 25 anni, allievo appassionato del mare e Antonio Verrecchia, 62 anni di Gaeta, direttore di macchina ). Il riscatto richiesto è di 16 milioni di dollari,  pari a 11 milioni di euro. L’interprete dei pirati ha sottolineato che oggi scade l’ultimatum e se non verrà rispettato l’equipaggio sarà trasportato a terra , dove già sono stati trasferiti tre dei suoi membri. Sono ore di ansia e paura per i familiari dell’equipaggio che da tempo gridano a gran voce una risoluzione del problema alle autorità: il comandante ha letto telefonicamente un appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al premier, Silvio Berlusconi, al ministro degli Esteri, Franco Frattini, e a tutto il popolo italiano affinché si faccia qualcosa al più presto. Il personale di bordo della petroliera è stremato e il terribile ultimatum minaccia di portare tutto l’equipaggio a terra dove già sono stati trasferiti tre dei suoi membri, trascinati in una ignota località
La Savina Caylyn, il 2 febbraio scorso, aveva caricato 86 mila tonnellate di greggio nel terminale petrolifero di Marsa Bashayer, sul mar Rosso in Sudan, ed era diretta a Pasir Gudang in Malesia, dove sarebbe dovuta arrivare intorno al 20 febbraio. Sembra che i canali diplomatici si stiano muovendo in fretta, ma gli osservatori si domandano come i pirati possano ancora operare impuniti, nonostante tutte le procedure di sicurezza previste dalla Nato e dalla forza navale dell’Unione Europea.
Mariacolomba Galloro