Disabile-Solitudine

“Continuiamo a lodare e ad apprezzare le iniziative della nostra amministrazione comunale. Dopo il restyling del centro storico, la fontana e la casa dell’acqua, non possiamo non ammirare il pregevole recupero della cosiddetta “Scala”, un’area notoriamente interessata dal degrado ambientale. I lavori eseguiti hanno prodotto una piacevole “Promenade”, dove il bel panorama fa da padrone e l’area ludica risuona di allegre voci infantili, non ultima l’area dedicata al benessere. Grazie per tutto ciò!”: sono queste le parole di Maria Orlando, presidente dell’associazione “La Libellula” di Torre del Greco, che aggiunge: “Notiamo solo una “leggera” discrepanza: forse nella progettazione del parco qualcuno, palesemente distratto, ha dimenticato la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, sottoscritta dall’Italia il 30/03/2007 con l’articolo 30 in cui si dice che “gli Stati Parti prenderanno le appropriate decisioni per assicurare che i bambini con disabilità abbiano eguale accesso alla partecipazione ad attività ludiche, ricreative e di tempo libero, sportive, incluse quelle attività che fanno parte del sistema scolastico”.

Infatti ad un’attenta osservazione – precisa Orlando – notiamo che il parco ha sì una rampa di accesso ma è sprovvista di una segnaletica specifica idonea ad indirizzare chi ne necessita, sia persone diversamente abili e sia mamme con passeggini. Si notano altre discrepanze ben più gravi, la totale mancanza di sicurezza del luogo soprattutto sul lato mare, dove la non recinzione può essere rischiosa per tutti . Si nota una discrepanza ben più grave. I giochi per i bambini sono ad esclusivo utilizzo per i normodotati. Dov’è il parco inclusivo? Infatti i bambini diversamente abili una volta individuato l’accesso, potranno ammirare il panorama e godere del sole e dell’aria di mare. Ma il gioco? I bambini potranno solo essere spettatori passivi del divertimento dei loro coetanei e sentirsi ancora di più “diversi”. Che grave ed inaccettabile dimenticanza. Verso chi – incalza la presidentessa dell’associazione – dobbiamo puntare un dito accusatore per tale insensibilità? Speriamo che celermente la nostra amministrazione ottemperi a questa grave dimenticanza mediante un piano riparatore di adeguamento della struttura, così da rendere realmente sicuro ed inclusivo il parco e l’area adiacente. Confidiamo – conclude con amarezza – in un riscontro positivo in merito al nostro ovvio ed opportuno suggerimento evitandoci così un’eventuale futura azione giudiziaria verso i responsabili di questa inaccettabile e vergognosa realtà”.