Pittoresca protesta contro le discariche nell’area aprotetta

Dopo il sito web dell’Ente Parco Vesuvio listato a lutto, lo scorso sabato 17 aprile sono stati celebrati i solenni “funerali” del Parco stesso.
La Rete dei Comitati e Movimenti vesuviani, infatti, ha organizzato una singolare manifestazione “funebre”, con tanto di carri mortuari e relativo corteo a seguito, che si è mosso intorno alle 15.30 per fare tappa a Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase, coinvolgendo i cittadini residenti nei suddetti comuni e effettuando delle soste presso i rispettivi Municipi, al fine di esporre le proprie ragioni al cospetto dei sindaci locali.
Motivo della manifestazione di protesta le discariche legali e non, che sono sorte all’interno del Parco Vesuvio, senza tener conto della salute dei cittadini, della vocazione turistica della zona e di quella che dovrebbe essere un’area protetta dal punto di vista ambientale e culturale.
Oltre le discariche ufficialmente autorizzate ( una, detta Sari, già operativa, ed un’altra, detta “Vitiello”, che a breve dovrebbe aprire, ed è destinata a diventare la più grande discarica del Meridione e, forse, anche la più devastante), negli stessi territori, teatro della manifestazione di sabato, insistono molti siti di sversamento completamante abusivi.
Tra lo sbigottimento e il”riso amaro”dei residenti dei paesi in cui è sfilato il corteo, sono stati distribuiti volantini dalla caratteristica grafica dei manifesti mortuari in cui si leggeva: “La Rete dei Comitati e Movimenti vesuviani annuncia, con grande dolore, la prematura scomparsa del Parco Nazionale del Vesuvio-si dispensa da fiori e chiacchiere inutili e si accettano sentite e convinte partecipazioni”…”.
Ma i momento topici dell’iniziativa sono stati quelli in cui i due carri funebri hanno scaricato le bare col “caro estinto”, davanti alle sedi delle giunte comunali, tra applausi, risate e qualche gesto scaramantico della folla convenuta. Ad ognuna della tappe di questa mesta staffetta, è seguita la lettura di un proclama, che includeva richieste ai sindaci del tipo: 1) chiarezza su come è articolata la filiera di raccolta e smaltimento dei rifiuti; 2) controlli da parte dell’ARPAC sulla tipologia dei materiali sversati dai camion all’interno del Parco; 3) installazione di isole ecologiche; 4) sostegno ai comitati e ai movimenti cittadini nella loro azione di denuncia e richiesta di un serio piano di bonifica; etc…Il proclama, inoltre, precisava che il diritto alla tutela della salute e al rispetto della persona è sancito dall’art.32 della nostra Costituzione.
Il neosindaco di Terzigno si è defilato dall’incontro con i comitati di protesta, mentre i primi cittadini di Boscoreale, Boscotrecase e Trecase hanno ascoltato con attenzione ( a cui si spera seguiranno azioni concrete) le richieste dei manifestanti.
Il corteo ha effettuato la tappa finale presso la rotonda di Via Panoramica, per tentare di fermare i camion che scaricano veleni nel Parco.

Mariacolomba Galloro