La stagione corallina partita con il progetto Di Nola e conclusa con la sconfitta di Terni

Si è chiusa per la Turris un’altra stagione di serie D. Iniziata con l’illusione della vittoria del campionato e conclusa con l’amarezza della finale di Terni. Partita con il tecnico Di Nola, la Turris ben figura nel debutto
in Coppa Italia battendo sonoramente il Nola e, nell’inizio campionato, vincendo in rimonta a Mazara e ad
Eboli. Poi, i troppi gol presi hanno portato pareggi deludenti e sconfitte che hanno messo sempre più in discussione il tecnico Di Nola e le sue scelte di mercato. Il pareggio con il fanalino di coda Nola, è stata
la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha portato il presidente Gaglione a cambiare la guida tecnica richiamando in panchina quel Mandragora che non aveva riconfermato dopo il buon risultato dell’anno precedente. Il tecnico di Ponticelli ha il merito di risalire la china in classifica e, parallelamente, di continuare
il cammino in Coppa Italia battendo Acireale, Battipagliese e Sibilla fino ad arrivare in finale. Di mezzo, il derby con l’Ebolitana ricordato più per il pomeriggio di scontri che per la sconfitta in campo. A Lanciano, però, ad alzare la Coppa è il Perugia che si dimostra squadra solida ed imperforabile. L’amarezza dei tifosi corallini, accorsi numerosi al “Biondi”, è mitigata dall’aver conquistato, nonostante la sconfitta, la semifinale Play- Off che, quest’anno, spediscono la vincente direttamente in Lega Pro senza passare per i ripescaggi. Nel “the day after” la finale, però, il capitano Russo ed il centrocampista Coppola vengono messi fuori squadra per un litigio avvenuto nel ritiro di Termoli nel giorno antecedente la sfida con il Perugia. I due, poi, saranno reintegrati. Nel mentre, si disputano le ultime gare di campionato in cui i corallini riescono a conquistare il quinto posto. Dopo quaranta giorni di attesa, i Play-Off iniziano anche per la Turris che, a distanza di pochi giorni, affronta il andonaJesolo. Il 2 a 2 in terra veneta permette ai corallini di agguantare la finale anche con uno zero a zero al “Liguori”. Come sia andata con il Rimini, poi, è storia conosciuta. Adesso, per conquistare la Lega Pro, si dovrà puntare solo al ripescaggio.
Andrea Liguoro
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 29 giugno 2011