Napoli – Fino a qualche anno fa, un pareggio a San Siro, contro la grande Inter, oppure avendo come avversario il Milan ‘campione di tutto’, sarebbe stato accolto dal popolo partenopeo con enorme soddisfazione… Sono uscito di casa poco dopo la fine della partita di oggi. Sembrava di essere nel deserto del Sahara (temperatura afosa, da mozzare il fiato, a parte!), oppure in un cimitero! Nessuno per le strade, persino le auto silenziose, come se fossero mosse tutte dall’energia elettrica. In un bar (mi pare che fosse l’unico aperto) mi sono fermato per un rifocillante caffè.

“Signo’,- m’ha detto il barman, sollevando con fatica la testa per guardarmi. “Se tenite ‘nu poco ‘e pacienza, tra pochi minuti il caffè ve lo faccio… Sapite comm’è: ‘o Napule ha perduto!” Non è così. il Napoli ha pareggiato, ma in pratica effettivamente è come se avesse perso. E adesso come l’acchiappiamo’ più a “QUELLI LA”? Oltretutto, c’è il rammarico, secondo me, d’averla giocata male, la partita! Dice un noto proverbio: “Meglio un asino vivo che un dottore morto!”.

E il nostro trio d’attacco, da tempo, se non è morto, è lì lì per esalare l’ultimo respiro! Che aspettava il ‘capatosta’ a mettere in campo Milik? E Ounas? Possibile che sia in condizioni di forma peggiori dell’ectoplasma Callejon o degli ‘inguardabili Mertens e (absit iniuria verbis!) dell’ Insigne nostro?



E ancora: che senso ha impiegare Rog, quasi in tutte le gare, quando mancano pochi secondi alla fine? Chissà, forse, con maggiore raziocinio e minore ‘cocciutaggine’ , togliendo per un poco i ‘paraocchi’, poteva andare diversamente… Ecco perché, io e il mio popolo azzurro, non possiamo esultare per il pareggio di San Siro che, quasi certamente, significa LA FINE DEL SOGNO!
Pensieri in libertà Ernesto Pucciarelli