La riduzione della massa e della funzionalità del muscolo scheletrico è una condizione (conosciuta come sarcopenia) molto frequente nell’anziano a seguito dello stile di vita sedentario, della malnutrizione, delle patologie correlate all’età e ai processi di invecchiamento. Talvolta la perdita di massa muscolare viene associata all’aumento di massa grassa e in questo caso parliamo di obesità sarcopenica.

La diminuzione progressiva di massa muscolare limita l’autonomia dell’anziano, rendendolo più fragile e suscettibile alle cadute e alle fratture nonché al rischio di malattie cardiovascolari. In questo contesto quali possono essere le strategie da adottare per contrastare la sarcopenia? Un programma di allenamento che tenga conto dell’età e delle condizioni fisiche del paziente, è sicuramente il primo passo per limitare la perdita del muscolo.

L’attività fisica deve, però, essere supportata a livello nutrizionale da un adeguato apporto di proteine nella dieta. L’anziano è maggiormente predisposto, per inappetenza, difficoltà nella masticazione o per specifiche patologie, al rischio di malnutrizione dovuto ad una alimentazione non equilibrata e monotona. È per questo motivo che bisogna

garantire ogni giorno un’idonea quantità di proteine (da 0.8 ad 1 grammo di proteine per kg di peso corporeo) considerando, ovviamente, le condizioni patologiche individuali. Le principali fonti di proteine sono la carne (prediligendo i tagli più magri e le carni bianche), il pesce, i formaggi (facendo attenzione a quelli più grassi), lo yogurt, le uova. A questi alimenti poi suggerisco di aggiungere i legumi (fonte vegetale di proteine) e di prediligere alcuni tipi di cereali come il farro e l’avena la cui percentuale proteica è un po’ più alta rispetto al frumento. Suggerisco, inoltre, di non trascurare l’integrazione di calcio e vitamina D.
Dottoressa Elisabetta Casciello Biologa Nutrizionista
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