(a) per gli abbonati o in edicola – Torre del Greco – Il virus A/H1N1 è un virus nuovo per la specie umana, per
questo motivo l’uomo è vulnerabile all’infezione. Senza dubbio, il modo migliore per prevenire l’influenza è rappresentato dalla vaccinazione. Le categorie di soggetti a rischio a cui è offerta la vaccinazione sono: lavoratori dei servizi essenziali, soggetti affetti da malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio, donne in gravidanza nel secondo e terzo trimestre. A gestire la vaccinazione sono i
medici “di famiglia”, i pediatri che avranno scelto di effettuare il vaccino e le strutture territoriali. Tuttavia, il cittadino si trova di fronte a tante difficoltà ed interrogativi. Oltre alla carenza delle strutture territoriali, sorge un altro problema: per tanti medici che ritengono opportuna la vaccinazione, ce ne sono altri che sostengono di temere gli effetti collaterali dei vaccini. Ma qual è la verità? Vaccinarsi contro l’influenza “ordinaria” non protegge da un’eventuale infezione da A/H1N1. Bisogna comunque usare il vaccino specifico. Lo scetticismo nasce dal carattere sperimentale del vaccino e dai possibili rischi legati, in generale, alla natura dei vaccini. In effetti, il principio attivo del vaccino contro il virus A/H1N1 è stato individuato solo il 12 giugno. In più bisogna sapere che, dopo la vaccinazione, è probabile la comparsa dei sintomi della malattia, dovuti alla stimolazione del sistema immunitario. E allora, la cosa migliore da fare è cercare un compromesso tra il rischio legato alla vaccinazione e il beneficio derivante da essa. L’ago della bilancia, a quanto pare, è il proprio stato di salute.

Francesco Paolo Serpe -Chimico

Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea de La Torre 1905 in edicola il 18 novembre 2009