Avvocati del diavolo
Quando parliamo della conciliazione, ossia del bonario componimento delle liti per le quali è pendente un giudizio, dobbiamo ricordare che l’accordo  tra le parti contrapposte può avvenire non solo per questioni di diritto civile, ma anche per fatti di rilevanza  penale. Su questo ultimo versante, infatti, occorre ricordare che per i reati perseguibili a querela di parte il procedimento penale si conclude  nel momento in cui la persona offesa dal reato rimette la querela e la controparte accetta la remissione; in tal modo, si perfeziona un accordo tra querelante e querelato, che comporta l’estinzione del reato. Una funzione di grande importanza ai fini della conciliazione  tra le parti viene svolta, in ambito penale, per i reati di sua competenza, dal Giudice di pace, il quale, coerentemente  con la sua denominazione, deve favorire, durante il procedimento, il raggiungimento di un accordo tra le parti contrapposte.

mediazione

L’opera  di mediazione svolta da chi esercita funzioni di Giudice di pace è, però, di fatto, inidonea ai fini di una decarcerizzazione, in quanto il Giudice  di pace, in ogni caso, non può emettere sentenza di condanna a pene da scontare in carcere. Sebbene  sia vero che vi sono reati perseguibili a querela di parte per i quali la competenza è del Tribunale in composizione  monocratica (che può, invece, comminare le sanzioni dell’arresto o della reclusione), riteniamo che sarebbe opportuno, da parte del legislatore, iniziare a dare maggiore spazio, in ambito penale, alla possibilità che le parti si incontrino al fine di trovare un accordo, anche per reati attualmente perseguibili d’ufficio, per i quali sono previste pene detentive, spesso molto elevate (ad esempio, il furto aggravato). Ciò in prospettiva di un superamento del carcere, da più parti auspicato, come conseguenza inevitabile della commissione di determinati reati, carcere che, come ormai dimostrato, non aggiunge granché in termini di validità della risposta dello Stato alla violazione dei suoi precetti.

Alessandro e Giovanni Gentile



Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 13 novembre 2013