DAL CANTUCCIO DI CLESO

Cara Redazione,
Man mano ho modo di capire più cose della vita, come se delle immagini focalizzassero al meglio la realtà che ci circonda.
Gente che ride o che fa finta di ridere, gente che piange, perché ancora non trova la forza per fingere di ridere.
Andiamo avanti perché consideriamo la natura inderogabile…ma è davvero solo la natura? Ho visto, con i miei occhi, da giovane, e toccato con le mie mani da tesoriere, il volto di quella donna…bellissima, che lì su quel letto era stata beffata dalla natura… l’inderogabile natura, per una malattia che al giorno d’oggi sembra essere immortale: il cancro. Che cosa triste. Il volto di quella donna, come sicuramente per altre tantissime persone, prima di spegnersi, era bellissimo e totalmente cosciente.
Lo so che forse questa lettera è malinconica, ma avevo bisogno di raccontarmi a qualcuno.
Aristotele diceva: "Chiunque può arrabbiarsi, questo è facile; ma arrabbiarsi con la persona giusta, nel grado giusto, ed al momento giusto, per lo scopo giusto: non è nelle possibilità di chiunque, non è facile". Ma allora con chi devono sfogarsi tutte le persone che con tanto strazio perdono un figlio, una madre un padre. Riflettiamo: lo Stato ci chiede aiuto per finanziare le ricerche mediche contro il cancro, eppure quello stesso Stato continua ad avere nel suo monopolio il commercio di sigarette, una delle principali accusate cause tumorali al mondo. E noi non ci ribelliamo perché fumare ci dà ebrezza, ci fa comodo…perché il mondo ci insegna a fare ciò che fanno gli altri, e la vita ci ha mostrato come stringerla tra le nostre mani, permettendole comunque di volare via … Beate le persone spensierate, che la sera giocano a carte, che il giovedì siedono al bar, che durante le festività pranzano dai genitori, che a Natale ricevono un regalo e che il 6 gennaio ne ricevono un altro. Beato chi ride, e quelli che sanno far ridere, beati i ciechi che non vedono quanto questo mondo tende a girare in un circolo vizioso, beate le persone che leggono Freud, soprattutto, beate quelle persone che del cancro… hanno visto solo un documentario in TV.
Vincenzo Longobardi