Con l’uscita del “La Torre” nel febbraio del 1905 la stampa locale fa un salto di qualità per durata e livello di informazione. Nel confronto con gli altri due giornali emergono punti in comune e altri che fanno del nuovo periodico il primo foglio locale. A tutti e tre interessa fare informazione per il “bene” della città, al fine di sostenere l’economia, lo sviluppo urbano edil vivere civile: il comune denominatore è la vigilanza nei confronti dei politici e personaggi ammalati di personalismo e clientelismo. “La Torre” va in stampa quando la città ha alle spalle i momenti d’oro dell’epoca del corallo di Sciacca e apre la sua economia alle nazioni estere con il commercio del corallo mentre sul piano politico assistiamo alla crisi liberale con l’insediamento di nuovi soggetti politici.

La prima fase di stampa va fino al 1926 e la seconda finisce con il secondo conflitto mondiale.
Il giornale “liberale” in prima fase, si omologa,poi, al regime fascista.Il numero 16 del settembre 1926 è dedicato interamente al Duce; così scriveva il direttore Luigi Sorrentino : “Non ho mai inneggiato uomo in vita mia, oggi, io scrivo con animo entusiasta per il podestà Gino Longobardi.”
Nei suoi primi trenta anni grosse quantità di notizie ed avvenimenti sono portati a conoscenza dei lettori grazie ad un folto gruppo di collaboratori ed alle varie rubriche.Grandi dibattiti politici erano resi pubblici come la legge speciale per Napoli affinché Torre del Greco godesse dei benefici previsti. Il foglio segue con costanza la vita degli istituti di credito come la Compagnia Anonima e la Banca di Credito Popolare, e del consesso civico. Fedelmente si riportavano i bilanci di previsioni delle varie giunte comunali e la vita amministrativa, tenta di ridurre quella distanza tra il popolo torrese e la politica con articoli molto critici contro i politici.
Luigi Sorrentino profondo conoscitore della realtà locale dette un taglio politico al suo giornale ed inoltre fondò il circolo “Pro Torre” “riunendo forze giovani per convergere al miglioramento morale ed intellettuale della nostra città” “da La Torre n.18 del 1907”. Un giornale che oltre ad informare era un pungolo contro la “già malapolitica” di allora. Seguirono gli anni del dopoguerra ed attorno agli anni settanta con il nuovo editore l’Avvocato Salvatore Accardo assieme alla moglie Clelia Sorrentino e altre firme prestigiose come Ermanno Corsi “La Torre” ha continuato,resistendo al tempo e superando il secolo di vita nel 2005, a tutt’oggi è letto ed amato dai buoni torresi.
Oggi, nell’era della globalizzazione, “La Torre” è retta da un eclettico giovane editore, Antonio Civitillo, che assieme ad una redazione ben assortita sono sempre pronti a graffiare sui fatti della città.
Il giornale aperto a tutti, senza alcuna pregiudiziale politica, ha come progetto di informare tutti in tempo e on line con un particolare occhio al passato, maestro e padre del presente…
Ranesi