TORRE ANTICA

Pensare a Torre solo come città di mare è un errore: difatti, è stata per secoli città di campagna e di "campagnuoli" e lo rimane ancora in piccole zone.
La campagna, figlia del Vesuvio, è fertile e ricca di minerali e sostanze tali da rendere il terreno verace e super produttivo. Al 1°censimento agricolo del 1921 Torre rientra nell’Alto Colle Vesuviano e il territorio appartiene alla "coltura intensiva campana che si distingue per la prevalenza di orti, agrumeti, frutteti, viti e seminativo erborato" C’era di tutto, ma gli orti erano i più coltivati. Il detto "abbasc all’ort" sta ad indicare le zone di San Giuseppe alle Paludi e dalla Nazionale alla Litoranea: vasti territori di un mondo agricolo finito. Più in su vigneti producenti grandi varietà di uva: con il "Lagrima Christi" vino che arrivava sulle piazze di Genova e Milano e all’estero. C’erano, dopo l’orto vicino al mare, una fascia sino ai 200 mt. sul livello del mare con grandi colture di legumi e farinacei e forte presenza di alberi da frutto:prugne, albicocche, pesche e dopo i 200 mt. sino alle pendici del Vesuvio accanto alle viti pinete a volontà. La campagna, ridisegnata nei secoli da continue eruzioni e distinta da una agricoltura naturale che sino a poco fa elargiva il ben di Dio, è solo un ricordo. Oggi restano pezzi di terra, ingabbiata in serre,adibiti a floricoltura intensiva. In compenso milioni di fiori torresi, sono inviati, sui più importanti mercati floricoli d’Italia (Sanremo, Pescia,Verona) e d’Europa. Così Torre del Greco è:Città dei Fiori e del Corallo senza marchio doc. Intanto il territorio e la campagna di tutti che dava da mangiare a tanti torresi sono stati "turbati" da piccoli proprietari imprenditori agricoli che hanno fatto della terra casa e lavoro. Altrove nel frattempo le case sono fiorite al posto degli alberi e la campagna torrese rinomata per i suoi profumi la puoi ammirare solo in qualche quadro o pensarla cantando: "campagna cumme è bell à campagna…"
Ranesi