GLI AVVOCATI DEL DIAVOLO

Il fenomeno dell’astensionismo in occasione delle consultazioni elettorali è, indubbiamente, un segno della sfiducia che la gente nutre rispetto alla possibilità di cambiare in meglio la società in cui vive, sia a livello locale che nazionale. Nel Meridione, in particolar modo, dove pure è più forte l’esigenza di una svolta di governo, si assiste, invece, ad un rifiuto sempre più netto, da parte dei cittadini, di esercitare il loro diritto – dovere di voto, in quanto radicata è la convinzione che nessun candidato, in realtà, intenda perseguire l’interesse della collettività. Comprensibile, bisogna ammetterlo, è la delusione di quanti, dopo avere votato puntualmente per tanti anni, hanno amaramente constatato che tutte le loro aspettative di una corretta gestione della cosa pubblica sono state deluse; tuttavia, assumere un atteggiamento rinunciatario o, comunque, di indifferenza rispetto alle sorti del bene comune non può sortire altro effetto che quello di peggiorare la situazione esistente, soprattutto in un contesto come il nostro (quello di cui fa parte la nostra amata Torre del Greco), in cui, storicamente, ad interessarsi alla politica sono state anche persone assai poco rispettabili, le quali hanno fatto del voto di scambio la loro arma per procurarsi consistenti clientele; ciò, naturalmente, per non parlare dei casi in cui la criminalità organizzata è riuscita ad infiltrare nei consigli comunali, nelle giunte, solo per fare qualche esempio, uomini sui quali contare per condizionare l’attività amministrativa e deviarla verso il perseguimento degli interessi delle associazioni criminali. Quello del voto, quindi, è un momento di fondamentale importanza, che non va banalizzato, ma che rappresenta, invece, la prima occasione nella quale il cittadino può dare il suo contributo nella lotta per la legalità e per la corretta gestione del bene comune. Oggi più che mai, quindi, è necessaria un’inversione di tendenza; l’esito dei referendum del 12 e 13 giugno, col raggiungimento del quorum, è un segnale importante. Che sia l’inizio di una nuova partecipazione popolare?
Alessandro e Giovanni Gentile
 
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 15 giugno 2011