GLI AVVOCATI DEL DIAVOLO

La città di Napoli, è cosa nota, non eccelle in fatto di servizi offerti al cittadino: dalla viabilità alla nettezza urbana l’immagine che viene fornita al mondo intero è sempre quella di una realtà caotica, assai lontana dagli standard che caratterizzano le grandi città europee. In un simile contesto, ovviamente, il servizio giustizia non poteva costituire un’eccezione, anche (o soprattutto?) dopo il trasferimento del contenzioso civile nel Palazzo di Giustizia del Centro Direzionale, che tante polemiche ha alimentato e continua ad alimentare. Senza dubbio, la vecchia sede di Castel Capuano si mostrava da tempo del tutto inadeguata a supportare l’attività di giudici ed
avvocati, coi suoi locali ai limiti dell’inagibilità ed una ubicazione nel
centro cittadino, lontano dalla indispensabili aree di parcheggio. Qual è, però, la situazione attuale? Ai nostri lettori sarà sicuramente capitato di vedere immagini televisive che mostravano lunghissime code di persone in attesa di fare ingresso nel Palazzo di Giustizia; per non parlare, spettacolo consueto per i frequentatori del Tribunale di Napoli, delle file per prendere gli ascensori, pochi e mal funzionanti, che costringono avvocati, parti processuali, testimoni e consulenti ad un’attesa di almeno mezz’ora (nella migliore delle ipotesi) per accedere ai piani alti, complice il fatto che, non si sa per quale motivo, le aule di udienza civile sono state poste a livelli tali da richiedere necessariamente l’utilizzo degli ascensori. La situazione dei parcheggi, poi, non è certo migliore: a fronte di un’utenza di migliaia di persone, le aree destinate alla sosta, ovviamente a pagamento, di auto e mezzi a due ruote appaiono insufficienti, determinando, così, il cittadino ad ‘affidarsi’ spesso ai parcheggiatori abusivi. Stando così le cose, è lecito chiedersi, allora, se la tempistica del trasferimento del contenzioso civile al Centro Direzionale sia stata corretta; doveroso, poi, appellarsi alle autorità competenti affinché adottino quanto prima le misure indispensabili a rendere il Palazzo di Giustizia di Napoli un complesso il più possibile efficiente ed effettivamente al servizio della sua copiosa utenza.
Giovanni e Alessandro Gentile