Torre del Greco – Un drappo nero per il Maresca: la protesta silenziosa durante il Giro Rosa per non dimenticare la lenta agonia del nostro ospedale Il Comitato Pro Maresca, gli attivisti del territorio e numerosi cittadini invitano la popolazione alla protesta silenziosa “Un drappo nero per il Maresca” che si terrà domenica 9 luglio dalle 11 alle 16 in concomitanza con la tappa conclusiva del 28° Giro d’Italia femminile. “Domenica le strade della nostra città Torre del Greco, saranno interessate dalla tappa conclusiva del Giro Rosa – dicono gli attivisti – siamo entusiasti di ospitare un evento che darà risalto alla nostra città e particolarmente colpiti dall’impegno profuso dalla nostra amministrazione nel potare alberi e rendere percorribili le strade, in occasione di questa importante vetrina per Torre del Greco. In quest’occasione, con le telecamere della RAI puntate sulle nostre bellezze, vorremmo lanciare un segnale silenzioso a chi ci amministra. Perché la nostra città e le nostre vite non saranno mai sicure se non ci verrà garantito il diritto alla salute”. Dopo passerelle elettorali in cui si proclamava che il Maresca sarebbe rinato e diventato addirittura Polo Oncologico, il declino del nosocomio in via Montedoro ha avuto un’accelerazione, con la chiusura di diversi reparti e la stretta sul personale. Si vocifera, tra l’altro, che a settembre dovrebbe chiudere anche il pronto soccorso e ciò determinerebbe il colpo di grazia per l’ospedale. “Chiediamo quindi a tutti i cittadini – proseguono – che interverranno ad assistere al Giro ma anche a chi guarderà dai balconi o ha portoni d’ingresso sulle strade interessate, ad indossare o ad apporre sui balconi/ingressi, qualcosa di nero. Chiediamo chiarezza e assunzione di responsabilità. L’ospedale nella situazione in cui è rischia anche di provocare danni. Il cardiologo non è sempre garantito, ad esempio e manca anche la comunicazione con il pubblico. Se deve essere aperto che lo sia in maniera efficiente. Ma nessuno si assume la responsabilità nemmeno di chiuderlo per ovvio opportunismo politico, mettendo di fatto in pericolo la nostra salute”.