Terminata la sospensione di 18 mesi, Luigi Russo (Pdl) potrebbe rientrare in Consiglio comunale

Non ci sono sere in cui andandosi a coricare Ciro Borriello non pensi ai suoi nemici più acerrimi, ed è probabile che nelle ultime sere i suoi pensieri si concentrino su uno in particolare: Luigi Russo, capogruppo forzista fino al primo dicembre del 2009.

Per il sindaco più longevo della storia torrese sono ore difficili che vive con un certo tormento all’indomani delle numerose inchieste che hanno scosso le mura dei palazzi della politica.



Ciò che però sta rovinando la giornata di Ciro, oltre ai bastoni che potrebbe mettergli tra le gambe il presidente del Consiglio, Polese durante le sedute consiliari, è soprattutto la notizia che gli arriva da qualche servo di palazzo sulla possibilità di un rientro in seno al consiglio comunale dell’alleato-nemico Luigi Russo, il 39enne ex presidente del Consiglio che il primo dicembre del 2009 fu sospeso dalla carica di consigliere comunale dalla Prefettura napoletana per una vicenda legata ad un improprio utilizzo della auto blu di rappresentanza. Ovvero, per peculato.

Da quel giorno sono passati quasi 18 mesi, e 18 mesi sono i termini di sospensiva imposti dalla legge per questi tipi di reati, almeno fino a che non si arrivi a sentenza definitiva.
 
Spaziando nel campo delle ipotesi, l’ex braccio destro di Ciavolino, Russo, potrebbe chiedere al giudice la cessazione della sospensione ed imporre al consigliere Aniello Garofalo di lasciargli il posto al Consiglio comunale, posto che aveva occupato proprio in virtù dell’ atto che ha coinvolto il suo ex collega di lista.
Il politico caro al senatore Nespoli potrebbe ricominciare da dove era stato costretto a terminare e cioè a sparare pallettoni infuocati e chiedere conto al collega della sua politica e del perché della sostituzione dell’assessore a lui vicino, Giuseppe Mennella.
 
Non bisogna dimenticare, poi, l’accusa di Luigi Russo, mossa a mezzo stampa, di non averlo appoggiato durante le votazioni delle scorse provinciali, accusa che coinvolgeva vari elementi del Pdl locale, ma primo fra tutti proprio l’odiato (da lui) sindaco.

A questo punto è difficile immaginare quale sarà la reazione dell’ex parlamentare di Forza Italia convinto di avere dalla sua i giudizi dei cittadini e i buffetti affettuosi della maggioranza a Palazzo Baronale.

Alfonso Ancona