Avvocato corallino, Aniello Formisano, è il più navigato della politica tra i tre candidati eletti nella corsa agli scranni del parlamento. Esponente della Margherita, nel 2001 è stato eletto come senatore della Repubblica. Nel 2005 abbandona il partito di Rutelli per seguire i progetti di Antonio Di Pietro, infatti diventa esponente di primo piano di Italia dei valori. Nel 2008 viene eletto alla Camera dei deputati con Idv, e diventa Segretario regionale del suo partito in Campania. Nel 2012 avviene il decisivo cambio di casacca: decide di abbandonare Di Pietro e da maggio a novembre vaga nel gruppo misto. La scelta di abbandonare l’Idv sorge da una serie di aspre discussioni tra Di Pietro e il capogruppo Idv Massimo Donadi, alcuni esponenti del partito accusano Di Pietro di portare avanti un leaderismo senza dialogo. Anche Formisano, insieme ad altri ex esponenti Idv, abbandona il partito che lo aveva portato all’ascesa in parlamento ed entra a far parte del nuovo movimento fondato da Donadi, “Diritti e Libertà”.Il nuovo gruppo vuole presentarsi come una forza nuova, in appoggio al centrosinistra, ma l’esperienza non dura molto, perché gli esponenti del movimento, Formisano compreso, confluiscono nel nuovo partito “Centro Democratico”, capeggiato da Bruno Tabacci (ex DC, ex API, ex UDC, uscito perdente dalle primarie del centrosinistra contro Bersani, che adesso sostiene con il nuovo partito). Quindi oggi Formisano è con “Centro Democratico” nella coalizione per Bersani premier. Certamente più degli altri ha partecipato alla politica nazionale. Ed ha tentato, una volta arrivato a Montecitorio, di far accendere i riflettori sulla nostra città, chiedendo di aprire un’inchiesta sul caso Maresca. Fino ad oggi tuttavia, gli impegni risultano vani, siccome la questione del nosocomio torrese sembra di là dal risolversi.
Carolina Esposito

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 13 febbraio 2013