Varie le motivazioni spiegate nella lettera inviata al Comune torrese, come: l’obbligo da bando di presentare richiesta dei locali in busta chiusa e sigillata, cosa che, secondo la Ebardi, l’Ascom non ha fatto. Altra anomalia riscontrata dall’Associazione Centro onlus è il verbale del 12 maggio scorso redatto dalla Commissione tecnica che riporta “erroneamente la proposta presentata” dallo stesso Centro con un numero di pagine inferiori rispetto a quanto consegnate in realtà.
“L’ASCOM – scrive sempre la Ebardi – inoltre non ha presentato i seguenti documenti obbligatori e motivo di esclusione come evincibile dallo stesso verbale redatto:
Atto costitutivo (art. 10, punto D Avviso pubblico approvato con determinazione dirigenziale n. 279 del 01/03/2017) o ulteriore documentazione dal quale risultino i poteri di rappresentanza nella persona di Giulio Esposito, come evincibile anche da verbale del 12/05/2017 pag. 2 plico 3. La commissione da dove ha dedotto che Giulio Esposito ha i poteri di rappresentanza?
Questo già di per se costituisce motivo di esclusione”. La quarta motivazione è che, “la valutazione dei commissari si limita all’assegnazione di un punteggio senza nessun commento o motivazione scritta”.
In ultimo: “L’ASCOM non ha presentato provvedimento di riconoscimento della personalità giuridica o iscrizione alla CCIAA”. La “guerra” sulle parti di quello che è l’esempio di archeologia industriale sul nostro territorio è iniziata.
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