La Satira

Siamo ad un angolo di strada, dopo le elezioni, per capire le motivazioni di voto del cittadino medio…
"Eh, <cittadino medio="></cittadino>è già meglio che <uomo strada=" della="></uomo>…"
Signor Esposito! Che piacere rivederla!
"Il piacere è tutto mio, anche se…"
…anche se?
"No, ‘ste elezioni…"
Ecco, sì, la vedo un po’ turbato, come mai?
"Eh, il mio candidato…
Ha perso?
"No, anzi, ha vinto".
E allora?
"Allora le responsabilità, glielo dicevo già l’altra volta, chissà la gente adesso che si aspetta da noi, manco fossimo degli stregoni onnipotenti. Saranno sempre tutti lì pronti ad attaccarci, a rinfacciarci ogni insuccesso come se fosse sempre colpa nostra".
Signor Esposito, lei non me la conta giusta.
"Vabbe’, le dico tutto, ma mi raccomando, rimanga fra noi, professo’ ".
Certo, mica lo pubblico su <<la torre="></la>>!
"Ebbene, io ho votato per l’altro candidato, non quello di mia moglie.
Ma che senso ha?
"Semplice: così mio figlio comunque veniva assunto al Comune".
E allora?
"Ora ne sono arrivate due, di lettere di assunzione!…".
Be’, dov’è il problema?
"Ma lo licenzieranno! Su mi dia un consiglio, la prego… Lei che ha studiato".
Ce l’ha, suo figlio, un cugino con lo stesso nome e cognome?
"Ah, sì, capisco, grande! Grazie per il consiglio, davvero prezioso… ".
Così, almeno, smetterà di mangiarsi la tessera elettorale…
"Mangiarsi la tessera elettorale? Ma che dice: l’uomo è un animale politico, la politica è l’arte del possibile, libertà è partecipazione.
Dobbiamo impegnarci per il bene comune, la politica è un servizio, magri la prossima volta mi candido anch’io… Un momento, cosa fa con quella tessera elettorale?
Ora sono io, che me la mangio, la tessera elettorale. E non si azzardi a mettersi in mezzo!

Giuseppe Della Monica