Mancano circa 3 settimane alla presentazione delle candidature a sindaco, ma al momento tutto sembra ancora in alto mare, sia nel centrodestra che nel centrosinistra. L’altra sera si sono viste le liste che ancora non si sono dichiarate apertamente a favore di Ciro Borriello, come Forza Italia, Nuovo centrodestra, Udc, Nuovo Psi, Noi sud (composto dall’ex assessore Ciro Sorrentino e l’ex consigliere Salvatore Antifono), Torre libera, Torre civica, Nova civitas e Prima Torre prima; dove è uscita fuori la possibilità che il nome per mettere Borriello-Ciavolino-Antifono

d’accordo tutti i presenti potesse essere fatto dal partito di Berlusconi, ma a condizione che – la richiesta esplicita dell’Ncd e Udc – ci sia una “discontinuità” con il passato: nessuno che abbia già ricoperto il ruolo di sindaco. Tradotto: no a Ciro Borriello e a Valerio Ciavolino (sul piatto resterebbero solo le candidature di Antonio Spierto, Michele Polese e Giovanni Palomba). Questa posizione doveva essere portata anche al tavolo provinciale programmato per ieri sera, ma che, ufficialmente, è saltato (per volontà di Forza Italia) per la valanga di avvisi di garanzia che ha colpito il consiglio regionale. Ufficiosamente, invece, il tavolo provinciale è stato annullato perche si è deciso di seguire la linea degli incontri bilaterali tra le varie anime in campo.

Questo significherebbe, quasi sicuramente, di prolungare la scelta del candidato sindaco fino ad arrivare alla vigilia di quando si dovranno presentare le liste. Intanto, continua la campagna elettorale di Ciro Borriello per le primarie del centrodestra, dove, al momento, dovrebbe vedersela solo con la candidata di Fdi, Valentina Di Gennaro (si dovrebbe votare il 6 aprile), dato che Forza Italia se n’è chiamata fuori con un comunicato a firma dei coordinatori regionali e provinciali dove esprimono “l’impossibilità attuale di organizzarle come strumento dell’intera coalizione”. Nel centrosinistra, invece, la possibilità della candidatura di Loredana Raia si fa sempre più flebile. L’Idv, tramite una nota, fa sapere che “a tutt’oggi non è stato formalizzato alcun accordo sul nome della Raia, della quale non mettiamo in dubbio e comunque apprezziamo le notorie capacità e competenze”. Nel Pd, poi, dalle dimissioni del segretario cittadino, sembra tutto impantanato, senza vie d’uscita.