Torre del Greco – La richiesta degli ormai ex fedelissimi di Ciro Borriello in cui si chiede di tenere unito il Centrodestra e di lasciar scivolare l’ipotesi di Romina Stilo come candidata a sindaco alle prossime consultazioni comunali di maggio è disarmante nella sua semplicità.

Lo è perché definisce in poche frasi, senza dover aggiungere molto altro, lo stato d’animo prevalente in quello che un tempo era la roccaforte politica, elettorale e morale della maggioranza guidata fino all’estate scorsa dall’ex parlamentare di Forza Italia, esausto per le nevrosi delle ultime vicende giudiziare che hanno coinvolto l’ex primo cittadino, ma ancora di più per il non dibattito tutto interno al palazzo di cui Ciro Borriello credeva di essere il dominus incontrastato.

Si sono visti da soli, al riparo da occhi e orecchie indiscrete, nell’enclave di Ciro Borriello a via Del Monte.



Da una parte l’ex sindaco con il suo (ormai rimasto il solo) più fidato alleato Donato Capone. Dall’altra parte Alfonso Ascione, Antonio Spierto, Ciro Guida, Pasquale Brancaccio, Carmine Gentile, Gabriele Capuani, Salvatore Quirino e Francesco Sorrentino, a tu per tu, nella casa dell’ex primo cittadino a due passi da via Nazionale.

Incontro breve, ma intenso. Perché — come dicono — “si è parlato solo di non frammentare il Centrodestra”, cioè di non andare allo scontro frontale con gli alleati di Forza Italia e del Partito Repubblicano sulla questione primarie e di dare un “taglio” alle aspirazioni di Romina Stilo a sindaco della città del corallo e al metodo delle imposizioni sempre adottate dal politico di via Del Monte: “Serve un cambio di passo, anche nei nomi”, questa la richiesta degli ex fedelissimi di Borriello.

Ipotesi che da parte dell’ex fascia tricolore e del suo alleato Capone non hanno voluto neppure prendere in considerazione, anzi hanno rilanciato che “solo con Romina Stilo c’è possibilità di vittoria”, questa l’affermazione che i presenti hanno ascoltato dalle bocche bielose dei loro interlocutori lasciandoli di stucco.

Prese le giacche in maniera stizzita hanno abbandonato quasi subito tutti il feudo di via Del Monte.

L’idea che ha preso immediatamente corpo tra i presenti alla riunione organizzata proprio da Borriello, è quella di intavolare da oggi in avanti una leale trattativa al tavolo ufficiale del Centrodestra, dove siedono già insieme a Forza Italia ed al Partito Repubblicano, per isolare nelle loro convinzioni autoritarie gli ultimi “padroni” politici di Torre del Greco, Borriello e Capone.

Stiamo assistendo, in altre parole, alla fine del partito personale a cui Borriello aveva affidato le sue fortune. Il leader che dettava legge e che entrava in relazione diretta e carismatica con la base, anzi con gli elettori, muovendo i suoi alleati come pedine su di uno scacchiere che solo lui aveva ideato ed immaginato.

Ciro Borriello ora è sempre più solo.