Torre del Greco – Nel corso di una manifestazione organizzata dall’associazione Marittimi per il Futuro, durante la prima parte della campagna elettorale, il candidato sindaco Luigi Mele aveva lanciato l’idea – nel caso fosse diventato sindaco – di istituire un assessorato deputato prettamente per tutelare i lavoratori marittimi, più precisamente: Demanio marittimo e Risorsa mare.

Eventualmente, per ricoprire questo ruolo, il candidato del centrodestra, incassa la disponibilità del capitano di lungo corso, Giuseppe Palomba.

Giuseppe Palomba, Pino per gli amici, 52 anni, attualmente è comandante di armamento di una importante società di navigazione che batte bandiera italiana.



“Con grande orgoglio e senso di responsabilità – dice Palomba -, sono disponibile a ricoprire il delicato ruolo di assessore – in caso di vittoria al ballottaggio del 24 giugno – di una possibile giunta Mele”.

“Il mio impegno sarà di totale abnegazione per cercare di rilanciare il settore dell’impiego marittimo a Torre del Greco. Penso di avere l’esperienza necessaria per cercare di fare bene, vista la mia carriera ultra trentennale nel settore dello shipping. In più, soprattutto per quanto riguarda il demanio marittimo, posso auspicare anche la collaborazione di un altro capitano di lungo corso, Antonio Spierto, il quale, ne sono certo, mi starà vicino nelle delicate fasi che mi accompagneranno durante tutto il mio percorso da assessore”, ha concluso Giuseppe Palomba.

La difesa del lavoro marittimo italiano è stato un cavallo di battaglia di tutta la campagna elettorale di Mele.

“Io con tutti i miei alleati – ha più volte dichiarato il candidato sindaco, Luigi Mele – saremo sempre in prima linea per difendere il lavoro dei marittimi torresi. Infatti, se saremo eletti promuoveremo un dialogo più serrato con le istituzioni sovracomunali per eliminare le discriminazioni imposte ai marittimi italiani. Innanzitutto occorre abolire la legge 30 del 1998, prevedendo agevolazioni fiscali solo per gli armatori che imbarcano un numero congruo di marittimi italiani a bordo, e per noi il numero congruo è il 90%”.