L’ex candidato sindaco Alfonso Ascione, in una conferenza stampa, spara a zero su maggioranza e opposizione. A circa 6 mesi dal voto che lo ha visto sconfitto per la carica di primo cittadino (sorretto da tre Alfonso-Ascione

liste civiche) e un giorno dopo il manifesto fatto affiggere in città dall’opposizione, torna a far sentire la sua voce Alfonso Ascione. In una sala di Palazzo Baronale, l’ex demitiano si scaglia prima contro l’amministrazione Borriello, nell’affaire della “munnezza” e poi anche contro l’opposizione, rea, secondo il parere di Ascione di essere disomogenea: “divisa in due”. “La maggioranza – ha detto Alfonso Ascione – nell’ultimo consiglio comunale ha sbandierato ai quattro venti la regolarità delle cosiddette Isole ecologiche, per essere subito sbugiardata nemmeno 24 ore dopo dagli ispettori della Polizia provinciale che hanno messo sottosequestro parte dell’isola ecologica di via Cimaglia”. Mentre un’opposizione divisa è la causa per cui non “ho potuto chiedere un consiglio comunale monotematico”, ruggisce dal suo posto Alfonso Ascione. E ancora: “La cosa sulla quale doveva chiedere conto l’opposizione unita è la delibera di affido diretto, firmata il 22 dicembre, alla ditta Reco eco per la rimozione dei rifiuti porta a porta: fatto alquanto strano”, sibila l’ex candidato a sindaco. Tutto questo a 24 ore dalla comparsa sui muri della città di un manifesto a firma Pd, Idv, Ned, CentroDemocratico e Nova Civitas, dove si evidenziano i “130mila euro spesi per le lumirie, ovvero “fili arravogliati”. Addobbi
floreali per 70mila euro mai visti in città. Mercatini e mostre, un flop da ben 42mila euro. Contributi per 50mila euro ad associazioni non in regola: un regalo “ad amici cui non si può dire no?”.
Nonché la notizia di “denunce penali sul caso dei falsi poveri di Natale”.
I partiti di minoranza nel loro manifesto invitano Ciro Borriello a “scusarsi con i torresi per aver nascosto i fallimenti e aver ricattato la propria maggioranza”. E, subito dopo, “a prendere la via di casa”. E ancora: “Il sindaco ci aveva promesso la Svizzera e invece ci ha costretto a vivere Natale nella monnezza – si legge – Ma grazie alle nostre denunce, abbiamo allertato la Procura e la Guardia di Finanza sui voucher natalizi”.
Alan