Torre del Greco – Già al lavoro il prefetto Giacomo Barbato, arrivato ieri ad ora di pranzo a Palazzo Baronale. Il commissario scelto dal Ministero dell’Interno per guidare Torre del Greco fino alle elezioni dopo lo scioglimento del consiglio comunale dovuto alle dimissioni di Ciro Borriello, nella giornata di ieri, ha avuto un lungo colloquio con il segretario generale Domenico Gelormini.

Sempre ieri si è svolta l’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Napoli che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di scarcerazione dell’ex sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello.



Assistito dal suo legale, l’avvocato Giancarlo Panariello, l’ex primo cittadino, dimessosi lo scorso 28 luglio e arrestato il 7 agosto per presunte tangenti intascate in cambio di favori alla ditta Fratelli Balsamo, impegnata nel settore dei rifiuti, ha anche reso dichiarazioni spontanee: ”Sostenendo – spiega l’avvocato Panariello – di non avere mai intascato un euro da nessuno e di avere lavorato nell’esclusivo interesse della città”.

Il legale di Borriello ha anche depositato la documentazione relativa alla avvenuta decadenza da sindaco, sopraggiunta il 17 agosto scorso in seguito ai venti giorni necessari per legge, e la contestuale nomina del commissario prefettizio Giacomo Barbato. I magistrati del Riesame hanno ascoltato le argomentazioni del pm della Procura di Torre Annunziata, Silvio Pavia, che ha coordinato le indagini svolte dalla Guardia di Finanza.

”Ho trovato il mio assistito molto determinato – afferma l’avvocato Panariello – a fare emergere le proprie ragioni ma anche inevitabilmente provato dalle due settimane trascorse in carcere”.

Il Riesame ha fino a cinque giorni di tempo per depositare la propria decisione. Il collegio difensivo di Ciro Borriello chiede la revoca o in subordine la concessione degli arresti domiciliari.