(a) per gli abbonati o in edicola – Torre del Greco – Dopo la festa della Cgil, è toccato al DiVino Jazz Festival spalancare le porte dei Molini Meridionali Marzoli, enorme spazio all’aperto in disuso e in completo abbandono, che nemmeno l’attesissimo cinema sotto le stelle è riuscito a far suo come solitamente accadeva per tutte le stagioni estive. Aria di crisi, economica ovviamente, che ha impedito all’amministrazione comunale di aprire le porte dell’ex opificio di via Calastro per le migliaia di giovani che hanno dovuto trascorrere l’estate in città. E così, fatta eccezione per il sindacato italiano più importante, la rassegna di vino e jazz – diretta da Gigi Di Luca – è stata l’unica occasione in cui circa tremila torresi hanno ballato e degustato buon vino all’ombra dei silos: Quintorigo, Maria Pia De Vito, Fabrizio Bosso e Irio De Paula, ed infine lo storico sax di Pino Daniele, magistralmente eseguito dall’intramontabile James Senese. Quattro giorni, costati all’amministrazione comunale ben 60.000 euro. Ma sui silos, cala di nuovo il sipario.

Nino Aromino

Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea de La Torre 1905 in edicola il 7 ottobre 2009