“Fotografia di una storia” , 1968-2018 femminismo e movimenti delle donne a Napoli e in Campania: è il titolo della mostra fotografica promossa dal Consiglio Regionale della Campania, dalla Commissione Pari Opportunità, dalla Consulta Regionale femminile e dall’Osservatorio sul fenomeno della violenza sulle donne, a cura di Luisa Festa, che è stata inaugurata ieri nell’area “Biblioteca Raffaele Delcogliano” della sede del Consiglio regionale della Campania.

Hanno partecipato la Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Rosa D’Amelio, la consigliera regionale delegata alle pari opportunità, Loredana Raia, le Presidenti degli organismi Natalia Sanna, Simona Ricciardelli, Rosaria Bruno, la curatrice Luisa Festa.

“Abbiamo scelto di mostrare le immagini del Femminismo nelle fasi importanti del movimento a Napoli e in Campania, ben consapevoli che si tratta di una scelta che lascia fuori altri momenti, altrettanto importanti – ha spiegato Luisa Festa – mostrando come esso abbia cambiato e continui a cambiare la nostra società, attraverso un lavoro in progress di ricerca che descrive la storia delle donne, ma anche degli uomini, e di come e se gli apparati, le relazioni sociali, si sono fatti attraversare dal pensiero e dalla libertà femminile nella nostra Campania”.



“Questa mostra fotografica ritrae alcune immagini del movimento femminista in Campania e tutto ciò che esso ha significato, nella nostra Regione e nel Paese, in termini di conquiste per l’autonomia e la libertà delle donne e di civiltà dell’intera società e del mondo” – ha sottolineato la Presidente D’Amelio – per la quale “c’è una tragica connessione tra tali conquiste e il drammatico fenomeno dei femminicidi, che vede una donna uccisa ogni 60 ore e ben 18 donne uccise nel nostro Paese dall’inizio dell’anno, perché l’affermazione e l’autonomia delle donne vengono vissute da certi uomini, che intendono l’amore e i rapporti familiari come possesso, come una minaccia al loro potere e alla loro supremazia. C’è ancora tanto lavoro da fare per porre fine a queste derive e occorre puntare sull’istruzione scolastica e sull’educazione familiare per formare nuove generazioni di uomini rispettose delle donne, del loro valore e della loro indipendenza”.