Continua per il Beato Vincenzo Romano il processo di canonizzazione che potrebbe santificarlo. Se così fosse dopo 53 anni dalla beatificazione, Torre del Greco potrebbe vantare in Italia il primato del primo Santo proveniente dal clero diocesiano. Un parroco Santo, messaggio di fede per il popolo dei credenti, di esempio per i giovani sacerdoti e di apertura verso la più scettica società laica.
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“La sua predicazione era un continuo catechismo – sottolineò il Papa Paolo VI nel giorno della beatificazione 17 novembre 1963- ; egli sminuzzava con limpida precisione la dottrina, che era semplice e niente affatto affettato, sentenzioso nei concetti, zelante nel porgere; semplice scritturale, patrizio, pieno di sodi argomenti senza apparato di parole gonfie, inutili, offensive, ma dirette solamente a istruire, a convertire i cuori. La maniera con cui predicava mentre era facile, era però esatta, ed adattata alla capacità di tutti, in guisa che i rozzi capivano, e gli intelligenti vi trovavano del piacere…”.
Don Giosuè Lombardo parroco della Basilica di Santa Croce ci testimonia come nelle comunità parrocchiali sia intensa la preghiera perchè il nostro Beato venga iscritto nell’Albo dei Santi della Chiesa. Per questo in Basilica il 20 di ogni mese alle ore 9.30 e 18.30 per offerta dell’olio alla lampada del Beato durante la celebrazione della Santa Messa. Oggi più che mai occorre “Fare bene il bene” come predicava il Beato Vincenzo Romano, a tutti i fedeli ed in generale a tutte le categorie sociali.
Cristoforo Russo

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 17  febbraio 2016