Ercolano – La scorsa domenica 26 novembre, presso Villa Campolieto di Ercolano,  si è concluso il ciclo delle conferenze domenicali, promosso per il Festival delle Ville Vesuviane,  sul patrimonio culturale del “Miglio d’Oro”,  a cura del professore Giusesppe Galasso, in collaborazione con Paolo Romanello, rispettivamente presidente e direttore dell’Ente Ville. Dopo la consueta visita guidata al sito vanvitelliano, condotta brillantemente dall’architetto Celeste Fidora, il sociologo Domenico De Masi, noto per la sua intensa attività di studioso e per le sue pubblicazioni di rilievo internazionale, ha dissertato sul tema “Ottimismo e Pessimismo nella Società Postindustriale”.

Molisano di nascita ma campano di adozione, De Masi ha incentrato le sue ricerche su alcuni punti fondamentali, quali il lavoro, i bisogni emergenti, l’ozio creativo, il tempo libero, analizzando in modo sistematico e rigoroso i trend che emergono nell’ attuale società, da lui definita “postindustriale”. In numerosi anni di studio e di viaggi, egli ha collaborato con una fitta schiera di manager, consulenti, artisti e studiosi che, a partire dal dottorato post lauream in Francia, hanno contribuito a delineare il suo paradigma sociologico.

Nel corso della conferenza, De Masi ha percorso tutti i temi che giocano un ruolo preminente nel disegnare lo scenario dell’immediato futuro.  In primis l’inarrestabile avanzamento tecnologico-scientifico, a seguire poi l’ecologia, con il problema del surriscaldamento da emissione di biossido di carbonio, la crescita demografica ( nel 2030 la popolazione mondiale supererà gli 8 miliardi), l’etica e l’estetica, l’androginia ( si stima che nei prossimi decenni saranno sempre più donne ad assumere ruoli direttivi nell’economia, nella cultura, nella politica), il lavoro e il tempo libero.



Su questi due ultimi temi De Masi si è soffermato sottolineando come l’attuale società, priva di modelli teorici di riferimento paragonabili al marxismo o all’ illuminismo che hanno anticipato cambiamenti epocali, non sia “pronta” ad affrontare il problema dell’ “ozio creativo”, fisiologicamente figlio di un vorticoso incedere delle innovazioni tecnologiche. E’ insita nei cambiamenti societari in atto una progressiva diminuzione delle ore lavorative pro-capite, lasciandoci impreparati per tale sconvolgimento. La scuola stessa non offre direttive in tal senso, acuendo una vacanza ideologica e “umanistica” , tipiche del nostro tempo.

Tuttavia, a fronte di una visione prospettica complessa e non poco ardua, De Masi si dichiara complessivamente ottimista. “ Di certo non avrò il potere o le ricchezze di un Luigi XIV, ma la mia vita è infinitamente più comoda e semplificata rispetto a quella del celebre Re Sole”, afferma il sociologo, incalzando con “Il mondo attuale di sicuro non è il migliore dei mondi possibili, ma indubbiamente è il migliore che la storia abbia mai visto”.
Marika Galloro