Successo di pubblico per l’autore -regista Antonello Aprea

Grande successo di pubblico per Si chiur’na port e s’aparape nu…Convento, ultima fatica teatrale di Antonello Aprea, che stavolta si è fatto in tre per il suo pubblico : autore, regista ed interprete. La compagnia è quella collaudata de Il Teatro di Donna Peppa, nata 12 anni fa per volontà dello stesso Antonello, nonché di Teresa Di Rosa ed Enza Ascione, rispettivamente prima attrice e caratterista carismatica del gruppo. La storia è un esilarante intreccio, che si dipana tra i vicoli storici di Napoli ed un convento, il Convento delle Suore di Santa Costantinella, dove, la famiglia proletaria di Giovannino Fioravanti e sua moglie Donna Mariannina, è costretta a rifugiarsi, a causa della fatiscenza dell’edificio in cui abitano ( e ciò salverà loro la vita, poiché lo stabile crollerà poco dopo). Una girandola di personaggi e di situazioni divertenti costellano la vicenda di Giovannino e Mariannina, interpretati dal vulcanico Antonello Aprea e da un’irresistibile Teresa Di Rosa, che, nel lavoro dispiega anche la sua abilità canora. Il pubblico ride dall’inizio alla fine, in un crescendo di boutade, trovate e personaggi strampalati : tra gli altri ricordiamo Patrizia, figlia di Giovannino, impersonata dalla brava Gelsomina Ascione, Geggè, factotum del convento, interpretato da Maurizio Gioia, e Rosella, pizzaiola estroversa e dalle doti profetiche, non sempre apprezzate, ottimamente resa da Enza Ascione. Ma un plauso va a tutti gli interpreti della commedia ( in scena dallo scorso11 febbraio fino al 18 marzo, al Teatro Don Orione di Ercolano), nonché allo staff organizzativo che ha curato costumi, luci e scenografia. Il segreto di tanto successo forse è racchiuso proprio nel breve discorso di Aprea a fine rappresentazione : “ Vedere tanto consenso di pubblico per un lavoro scritto per la prima volta da me, mi emoziona e mi rende particolarmente felice…Il mio è un linguaggio artistico rivolto a tutti, poiché ritengo che il teatro e l’arte in genere debbano essere fruibili dal popolo, senza discriminazioni. Ecco perché sento molto la necessità di sostenere una raccolta di firme per la messa in essere di un Teatro Comunale, una realtà che dovrebbe far parte integrante di una città popolosa e “viva” come Torre del Greco…”.
Ci associamo senz’altro all’iniziativa avanzata da Aprea, auspicando che chi amministra Torre si adoperi quanto prima in tal senso.
Marika Galloro