Il grande autore ospite dell’Associazione Amici delle Arti Lucio Beffi""

Un Roberto De Simone grintoso e affabulatore ha ammaliato l’Auditorium di Palazzo Vallelonga, nel corso della serata di venerdì 11 novembre, a lui dedicata dall’Associazione Amici delle Arti "Lucio Beffi", con il Patrocinio della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco.
L’eclettico artista ha risposto con sagacia e ricchezza di particolari alle domande di Paolo Apolito, docente di Antropologia presso l’Università degli Studi Roma 3, risalendo alle motivazioni che lo hanno spinto ad occuparsi di etnomusicologia e tradizioni popolari, per poi raccontare la sua esperienza personale di ricercatore attento e profondo. La serata si è aperta con i saluti di Giuseppe Mazza, Presidente della BCP, nonché con la presentazione dell’opera di De Simone da parte di Raffaele De Maio, Presidente dell’Associazione intitolata al compianto Lucio Beffi, mentre ha moderato Gennaro Malinconico, giurista e cultore dell’arte. L’evento ha inteso presentare anche nella nostra città l’ultima fatica del maestro De Simone, ovvero “Son Sei Sorelle”, Squlibri editore, libro che,  insieme a 7 cd,  raccoglie rituali e canti della nostra tradizione. Il pubblico ha anche avuto la possibilità di ascoltare brani estratti dall’opera ( in particolare uno stralcio con canti votivi per la Madonna di Monte Vergine, “settima sorella” di altre sei Madonne). Sollecitato dal prof. Apolito, De Simone ha spiegato come abbia trovato le sue testimonianze nel corso di anni di ricerche nella tradizione contadina, senza “filtri” o intermediazioni, ma registrandole direttamente ed osservando queste manifestazioni di cultura popolare nel momento e nel luogo in cui spontaneamente avvenivano. L’autore ha poi spiegato come abbia inteso evidenziare il contrasto tra tradizione orale e scritta, e come, perdendosi le tracce della prima, si perda lo spirito autentico delle nostre radici culturali ( e sociali). Secondo De Simone, la musica popolare non è meno aristocratica di quella “alta”, poiché entrambe rappresentano una somatizzazione della musica stessa, che va al di là della partitura scritta e della pedissequa esecuzione, sempre uguale a sé stessa. Apolito, coadiuvato dalle altre personalità presenti, tra cui il Presidente del Consiglio Comunale , Michele Polese, ha ricordato la poliedricità dell’autore, difficilmente incasellabile con una sola definizione : autore, regista, etnomusicologo, musicista . Anzi, De Simone artisticamente nasce come fine pianista e compositore, appassionato di musica classica e di improvvisazione jazzistica. Dall’alto dei suoi quasi 80 anni, egli ha raccontato volentieri di sé, del proprio vissuto e, senza risparmiare stoccate per la “malapolitica” di oggi e di ieri, della sua visione della vita. “Cristo, così come San Francesco, è stato un grande politico…Condivido l’ideologia del Cristianesimo, che non s’identifica con la pratica del Cattolicesimo…”, questa la chiosa delle affermazioni di De Simone. Si comprende così come una personalità di tale spessore culturale abbia sorpreso il mondo col capolavoro " La Gatta Cenerentola", e come ci sorprenderà ancora. In cantiere, infatti, De Simone ha un altro progetto ambizioso : un Museo di Arti e Tradizioni Popolari, nel cuore del centro storico partenopeo.
Marika Galloro