Torre del Greco – È una studentessa delle scuole medie del plesso Campi Flegrei dell’I.C. “Don Milani” di Torre del Greco, Marika Falanga, a vincere, insieme ad altri nove studenti, la sfida “Io e la Grammatica”, concorso indetto da Repubblica@Scuola.
Mille sono gli articoli composti per questa iniziativa e solamente dieci sono stati selezionati come vincitori: cinque per le medie e cinque per le superiori.
Gli studenti dovevano raccontare, con ironia, sincerità e incisività, la propria storia e il proprio rapporto con la grammatica. In palio pe i vincitori la nuova collana “L’Italiano. Conoscere e usare una lingua formidabile”, realizzata da Repubblica e da l’Accademia della Crusca.
Tale vittoria è da considerarsi ancor più significativa poiché sono in continuo aumento quei docenti che negli ultimi tempi lamentano carenze linguistiche (grammatica, sintassi, lessico) negli studenti, soprattutto universitari, ma che hanno radice nella loro istruzione passata. È quindi una vincita, soprattutto quella della giovanissima Marika Falanga, di cui esserne fieri ed orgogliosi. Una vincita che potrebbe servire da modello a tutti gli studenti, grandi o piccoli che siano.
Eleonora Ginelli

Di seguito il testo vincitore di Marika:
“La grammatica: pianoforte che io suono ad orecchio”
La grammatica?!Possiamo definirci gemelle!
Dormiamo insieme, andiamo a scuola insieme, mangiamo insieme… La incontro dappertutto infatti la sogno, la vivo e la studio. È impossibile vivere senza di lei!
Se devo fare un discorso c’è lei;
se devo scrivere una lettera c’è lei;
solo per il compito di matematica non ho bisogno di lei!
Ai tempi che furono, quando non la conoscevo bene, per me più che grammatica era “DRAMMATICA”. Non ci capivo niente! Era un tornado di regole:
articoli, verbi, congiunzioni, nomi, aggettivi, pronomi…! E mi chiedevo sempre: “ma a che servono tanti articoli? E questi verbi? un’azione è successa di sicuro, e adesso che importa se è passata, recente o sarà futura!?
Le congiunzioni! Come sono? coordinanti o subordinanti?
E se prendessimo un po’ di colla per congiungere le frasi, non sarebbe la stessa cosa?! I nomi … non sapevo che anche i nomi fossero maschili o femminili!
Gli aggettivi e i pronomi… Che dire! Disastro!
Eravamo due poli opposti! Adesso non più, perché ho capito che serve e come!
Ho detto “eravamo” quindi si capisce che era in passato. Perciò i verbi servono, così anche gli articoli altrimenti avrei detto “i articoli”.
Adesso che l’ho studiata e capita, nonostante il suo carattere difficile, siamo diventate amiche per la pelle, ma anche per la penna.

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il  29 marzo 2017