Una data storica per la città corallina: l’11 novembre del 1990
Un ricordo emozionante nella giornata di Santificazione dei due Papi, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, è tornato alla memoria dei torresi: quella domenica dell’11 novembre del 1990. Nella storia di Torre del Greco, i due soli Papi che vi hanno fatto visita e hanno varcato la soglia della Basilica di Santa Croce sono poi s aliti alla gloria degli altari, come il nostro Beato Vincenzo Romano. Nel 1849 Papa Pio IX e nel 1990 Giovanni Paolo II, il primo fu Beatificato in Roma domenica 3 Settembre 2000 proprio da Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro, che domenica 27 Aprile è stato Santificato a sua volta dal Santo Padre Francesco alla presenza del Papa emerito Benedetto XVI.

L’11 novembre 2010 si è ricordato il 20° anniversario della storica visita d i Giovanni Paolo II a Torre del Greco avvenuta l’11 novembre 1990, in quella giornata memorabile ha sostato in preghiera davanti all’urna del nostro Papa-Wojtyla-BeatoVRomano

Beato Vincenzo Romano nella Basilica di Santa Croce, e con Lui, la Città intera si è raccolta in preghiera. Sono ricordi emozionanti di un recente passato: erano infatti le 18.20 di quella domenica 11 novembre 1990 quando Papa Giovanni Paolo II giungeva al casello autostradale di Torre del Greco, proveniente da Napoli. Il corteo papale percorse tra due fittissime ali di folla osannante, via Marconi, via Veneto, via Roma, via Noto, mentre dagli altoparlanti diffondevano i suoni di Piazza S.Croce e i canti del coro di S.Cecilia e delle varie Parrocchie torresi. Lungo il percorso la voce dell’allora vice Parroco della Basilica di Santa Croce, Don Giosuè Lombardo, accompagnava in una sorta di radiocronaca le strade dove transitava il corteo papale e continuava a dire “Tu sei Pietro, vieni a sostenere la nostra speranza”.

Giunto in piazza S. Croce, il Papa veniva accolto dal suono delle campane a festa, dalle autorità religiose e civili. Mentre saliva le scale che portano al sagrato della Basilica, si avvicinò alle transenne ed accarezzò donne e bambini. Poi entrò in Chiesa, insieme al Parroco di allora Don Onofrio Langella, percorrendo il lato destro della navata centrale, salutando i fedeli e gli ammalati, per poi raggiungere l’urna con le spoglie del Beato Vincenzo Romano, posto sull’altare. E’ commovente ricordare che, quando Don Giosuè Lombardo, l’attuale parroco della Basilica di Santa Croce, annunciò dall’altoparlante che il Papa era in ginocchio davanti al nostro Beato, perfino sulla strada, il frastuono, dovuto all’entusiasmo, alle acclamazioni, ai commenti, come per incanto si trasformarono in religioso silenzio. E’ stato l’abbraccio del popolo torrese che si è così idealmente unito al Santo Padre per ritrovare nella preghiera davanti al nostro Beato un nuovo vincolo di amore e solidarietà. Il Papa pregò per quasi 10 minuti, leggendo l’orazione propria del Beato Vincenzo Romano e subito dopo si portò all’urna baciandola. Poi tornò dalla gente, uscì dalla Basilica e si diresse in Piazza per scoprire e benedire il monumento al Beato, opera del Maestro Vincenzo Giggiano Borriello. Subito dopo, il Papa risalì sul papabus, che lo portava in via Comizi, dove era stato allestito il palco papale, impreziosito dalle sculture sulla vita del Beato Vincenzo Romano del Maestro Ciro Adrian Ciavolino. Qui ci fu il saluto dell’allora Cardinale di Napoli, Michele Giordano, che sottolineò il prezioso dono della visita di Giovanni Paolo II, dovuto al dono ancor più grande di Dio fatto a Torre del Greco, per¬ché, disse, “questa città è stata scelta da Dio per dare i natali al Beato Vincenzo Romano”. Furono le parole del Sindaco di allora, Salvatore Palese, che ricordò l’opera svolta dal Beato per la ricostruzione della città distrutta dalla lava del Vesuvio nel 1794 e che, tra l’altro, affermò che “sull’esempio del Beato, anche oggi dobbiamo ricostruire la città, inquietata e a volte smarrita di fronte alla violenza dell’uomo, riscosprendo i motivi di fede ed i valori sociali e di unità”. Ma fu soprattutto la parola del Papa che ascoltammo come Parola di vita. Parola che scuote e apre alla speranza. È il Papa che con fiducia ci disse: “la comunità di Torre del Greco non lascerà cadere l’esempio e la memoria del suo umile e Santo Parroco di un tempo”. Subito dopo la preghiera del Padre Nostro e la benedizione impartita a tutti i fedeli, ci fu quindi la consegna dei doni al Papa e la partenza. Erano le ore 20, il Papa riprese il suo cammino verso Napoli tra la folla festante. Meno di due ore. Ma forse bastano per cambiare la storia di una città. La certezza è che questo avvenimento storico possa fare da stimolo a chi vuole adoperarsi con l’aiuto di Dio al rinnovamento religioso, civile, politico, culturale e sociale della città, per non sciupare la preziosa eredità spirituale e sociale del Beato Vincenzo Romano.
Luigi Ascione



Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 7 maggio 2014