La poesia di D’amiano

…E dicono che Torre è provinciale,
Città di cittadini casa e chiesa
dediti alla famiglia, resta inteso
paladini d’integrità morale.

Certo, qualche guappetto non mancava,
qualche dedito al gioco delle carte,
ammetto che ci fosse chi vantava
qualche scappatella, fatta ad arte



per darsi aria di tombeur de femmes;
ognuno si fidava della moglie,
ognuno avrebbe arso nella fiamma
il braccio, sull’onore delle figlie.

Invece scopro Torre universale,
col vizio antico d’ogni capitale
di case chiuse, con ragazze aperte…
ad ogni voglia, facili e solerti.

L’arte del “bunga bunga” ha fatto scuola,
anche in provincia detta legge e impazza:
l’è un grande bene piantar la mazza
nell’erba folta d’impubere aiuola…

Onore, amor, virtù sacra degli avi,
come siete finiti in un bordello!
Sono davvero tempi tristi e gravi
di degrado tra sesso e tra spinello!

Ma ottimista e di saggezza antica
credo al ritorno del sacro rispetto
che vuol stima di sé, di sé amica
ogni persona, e non mercato gretto

di sé, d’anima e corpo, in piazza;
confido nel rigetto del modello
che vuole del pudor farne sollazzo
e dell’Italia tutta un gran bordello…

Giovanni D’amiano
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 7 dicembre 2011