Il rapimento dei marittimi potrebbe essere un pretesto per ricevere aiuti umanitari

(a) per gli abbonati o in edicola – Torre del Greco – "Parlate con la stampa, fate in modo che non ci si dimentichi di noi, non ce la facciamo più" – queste le parole pronunciate pochi giorni fa da Giovanni Vollaro durante una telefonata fatta al padre, durata oltre 10 minuti. Il giovane marittimo di Torre del Greco ha riferito che con lui erano presenti anche Bernando Borrelli e Vincenzo Montella, gli altri due marittimi campani imprigionati, dall’11 aprile ostaggio dei pirati somali. Privati di ogni libertà, i marittimi giacciono nel ventre del Buccaneer con solo un mezzo litro d’acqua al giorno e costretti a sopportare temperature di oltre 50°. Su questa vicenda vige un silenzio assordante. La Farnesina si è limitata, nei primi giorni della vicenda, a diffondere un comunicato in cui annunciava che erano in atto meccanismi di coordinamento a livello nazionale e si stavano valutando possibili forme di raccordo a livello internazionale per la gestione della situazione. Intanto le famiglie Vollaro, Montella e Borrelli hanno redatto una lettera, indirizzata al Presidente della Repubblica, in cui hanno lanciato un ultimo disperato appello: “salvate i nostri cari, non ce la fanno più”. Ma tutto tace, sembra che questo grido di dolore non sia stato raccolto. Che starà succedendo in realtà? Quella del rimorchiatore Buccaneer è una storia misteriosa e con tante incongruenze. Una storia infinita con il governo italiano che temporeggia, forse per non creare allarmismi, e con i pirati che chiedono un riscatto per il rilascio degli ostaggi. "No all´uso della forza per liberare il rimorchiatore italiano Buccaneer”, questo è quanto ha dichiarato il premier somalo Omar Abdirashid Ali Sharmarke al termine della conferenza internazionale sulla Somalia svoltasi nei giorni scorsi alla Farnesina. La Somalia sta affrontando una crisi economica, sociale e politica che ha causato una recrudescenza del fenomeno della pirateria nell’ultimo biennio. L’incrementarsi di questo fenomeno è dovuto al fatto che l’eco che esso produce in tutto il mondo scatena l’invio, da parte dei paesi dell’Occidente, di sempre più ingenti aiuti umanitari nel Paese del Corno d’Africa che rendono, in termini economici, ben di più delle stesse azioni piratesche. Nel bel mezzo di questi giochi di denaro ci sono forse gli ostaggi del Buccaneer.

M.C. Izzo



Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea de La Torre 1905 in edicola il 24 giugno 2009