Lo stato in cui versa il patrimonio è davvero mortificante, urge un rilancio

(a) – E’ forte la denuncia che i Giovani Democratici lanciano sulle rovine delle Ville Vesuviane torresi e sul Miglio d’Oro, il territorio che attraversa i quartieri napoletani di San Giovanni a Teduccio e Barra, proseguendo poi per i comuni di San Giorgio a Cremano, Portici ed Ercolano, fino a Torre del Greco. “Nella giornata del 22 gennaio 2012 – si legge in un comunicato diffuso alla stampa a nome del loro presidente Giuseppe Stasio – i Giovani Democratici di Torre del Greco, durante una "escursione culturale", hanno potuto constatare come le ville vesuviane torresi NON sono affatto salvaguardate, valorizzate, né sponsorizzate. In particolare, Villa delle Ginestre (ex Villa Ferrigni, residenza vesuviana di Giacomo Leopardi) risulta "chiusa per lavori", Villa Bruno-Prota (una delle più belle ville del territorio torrese) è inaccessibile e fatiscente e Masseria Donna Chiara (che ha già subito vari crolli) è completamente abbandonata”.
I Giovani Democratici, a quanto emerge dalle loro parole, considerano inestimabile il patrimonio storico-culturale di Torre del Greco, ricchezza che invece di essere preservata spesso e volentieri è completamente abbandonata se non dimenticata. “Uno dei pilastri per il rilancio economico di Torre del Greco, soprattutto in questa fase storica di recessione, è rappresentato – continuano i GD – proprio dal rilancio del patrimonio storico-culturale, all’interno del quale le Ville Vesuviane hanno un ruolo principale. Nella speranza che le nostre segnalazioni vengano ascoltate e ci venga data quanto prima una risposta esaustiva chiediamo all’amministrazione comunale di Torre del Greco, alla Provincia di Napoli, alla Regione Campania e alla Fondazione Ente Ville Vesuviane, di conoscere le destinazioni d’uso e le scelte progettuali relative alle Ville Vesuviane di Torre del Greco e se vi sono stanziamenti economici per una riqualificazione nel breve-medio periodo”.
Vincenzo Civitillo

 
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola l’8 febbraio 2012