Terra infelice il vesuviano

(a) Torre del Greco – Terra infelice il vesuviano. A pochi km di distanza da Torre del Greco, le discariche di Terzigno e Boscotrecase intimidiscono e disagiano i campani. Ad oggi lo sversatoio Sari invade 770 mila metri cubi nel cuore del Parco del Vesuvio, e la cava Vitiello, sulla cui apertura si sta ancora ragionando, è pronta ad ingoiare oltre 3 milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti. Il tutto in un’area che non è soltanto Sito di interesse comunitario (Sic), ma anche Zona di protezione speciale (Zps) e riserva Mab (Man and the biosphere) dell’Unesco. Deleghe straordinarie, dovute all’emergenza rifiuti, hanno permesso di “aggirare” il decreto presidenziale del 5 giugno 1995, che vieta in modo esplicito la creazione di “nuove discariche per rifiuti solidi urbani e inerti”. Insistite sino alla spasimo le manifestazioni di protesta mosse dalla Rete dei Comitati Vesuviani per arrestare la corsa delle colate di immondizia. Per un Paese che dovrebbe tutto al suo territorio, alla bellezza e alle potenzialità che lo contraddistinguono, e che invece lo rinnega. Proprio in questi giorni si è appreso che il Tar Lazio ha sospeso i lavori d’apertura di cava Vitiello (che risulterebbe la più grande discarica d’Europa), rimandando qualsiasi decisione nelle mani della Giunta provinciale. Una piccola vittoria contro uno scempio ambientale di tal portata. 
Simone Ascione